AMERICA/CILE - Riconoscimento alle organizzazioni ecclesiali per la difesa dei diritti umani durante la dittatura

lunedì, 3 aprile 2023 diritti umani   chiese locali  

Santiago (Agenzia Fides) – “Grazie per quel lavoro, per aver rischiato anche la vita per proteggere coloro che in quel momento erano perseguitati per le loro idee, per aver creduto in un mondo diverso, per aver lottato per la giustizia". Sono le parole pronunciare dal Presidente della Repubblica cilena, Gabriel Boric Font, "come Presidente della Repubblica e consapevole della dignità e dell'importanza della carica”, durante l’incontro pubblico tenutosi nel pomeriggio di ieri, 2 aprile, nel parco La Castrina de San Joaquín, a Santiago.
Durante l’incontro, cui hanno partecipato un migliaio di persone, è stato riconosciuto il lavoro di Javier Egaña (che è stato segretario esecutivo della Vicaria della Solidarietà e poi Ambasciatore del Cile in Vaticano), del sacerdote Esteban Gumucio, e di cinque organizzazioni: la Vicaria della Solidarietà, il Comitato per la Pace (COPACHI), il Comitato Nazionale per l'Aiuto ai Rifugiati, la Fondazione per l'Assistenza Sociale delle Chiese Cristiane (FASIC) e il Servizio Pace e Giustizia (Serpaj). Queste istituzioni sono state fondamentali per rendere visibile, documentare e fornire assistenza legale, economica e psicologica ai cileni che hanno subito persecuzioni, violenze politiche e violazioni dei loro diritti umani durante la dittatura militare. Il riconoscimento si è materializzato nella consegna di piccoli alberi autoctoni.
Hanno partecipato all'evento anche ex lavoratori della Vicaria della Solidarietà e del Fasic, due delle organizzazioni riconosciute, i membri delle organizzazioni dei diritti umani, dei detenuti scomparsi e delle vittime delle esecuzioni politiche, e membri delle comunità cristiane dei settori popolari di Santiago, di ieri e di oggi. Inoltre erano presenti anche pastori e leader di Chiese evangeliche e protestanti e membri della comunità ebraica.
Il Presidente Boric ha ringraziato queste istituzioni, e citando le parole di don Esteban Gumucio, ha sottolineato: “non posso fare a meno di pensare che 50 anni dopo il colpo di stato, abbiamo ancora detenuti scomparsi in Cile", quindi ha concluso: "Proprio come ieri, quando i difensori dei diritti umani hanno combattuto instancabilmente per la democrazia, oggi spetta a noi continuare questo compito fondamentale e permanente di costruire una cultura che ci permetta di guardare al futuro con speranza".
Secondo le informazioni diffuse dalla Conferenza Episcopale, durante l’incontro è stata eseguita la "Cantata de los Derechos Humanos, Caín y Abel", opera scritta dal sacerdote dei Sacri Cuori, Esteban Gumucio, morto nel 2001, per il quale è in corso la causa di canonizzazione, con la musica composta da Alejandro Guarello e dal Gruppo Ortiga, che l'ha anche eseguita alla sua prima. Gumucio e Guarello furono convocati dall'allora Arcivescovo di Santiago, il Cardinale Raúl Silva Henríquez, per eseguirla come atto culturale all'inaugurazione del Simposio internazionale sui diritti umani, il 25 novembre 1978, nella Cattedrale di Santiago, davanti a leader sociali e politici, ambasciatori e comunità cristiane, nel pieno della dittatura militare.
(SL) (Agenzia Fides 3/4/2023)


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