EUROPA/RUSSIA - La comunità cattolica a Mosca commemora don Konstantin Budkiewicz a 100 anni dalla sua esecuzione

sabato, 1 aprile 2023

polona.pl

Mosca (Agenzia Fides) – «La croce non è fonte di amarezza e delusione, ma è già l’inizio della gloria». Così Paolo Pezzi, Arcivescovo metropolita della Madre di Dio a Mosca, ha parlato ieri, venerdì 31 marzo, durante l’omelia della celebrazione eucaristica da lui presieduta in occasione del centenario della fucilazione del sacerdote Konstantin Budkiewicz. Durante la messa, celebrata nella Cattedrale cattolica moscovita, si è pregato anche per la causa di beatificazione in corso, istruita per il sacerdote polacco e altri uomini e donne che hanno testimoniato la fede in Cristo in URSS negli anni Venti e Trenta del secolo scorso.
Proprio nel marzo di cento anni fa fu istruito a Mosca dal governo leninista il processo contro la Chiesa cattolica. Agli inizi del 1922, durante le operazioni di requisizione dei beni ecclesiastici, le autorità governative richiesero ai rappresentanti della Chiesa cattolica di fornire l’elenco degli oggetti che sarebbero stati sottoposti a confisca. In risposta, Jan Feliks Cieplak, arcivescovo di Mogilev, inviò ai suoi sacerdoti una circolare con cui si vietava di consegnare gli inventari richiesti, in quanto solamente la Santa Sede poteva disporre dei beni ecclesiastici in uso ai cattolici. Nonostante il ruolo fondamentale di mediazione giocato nel corso delle trattative da padre Edmund Walsh SJ − direttore della missione pontificia di soccorso in Russia durante la carestia degli anni Venti e allora più alto rappresentante diplomatico della Santa Sede in Unione Sovietica −, il conflitto fra la comunità cattolica, a maggioranza polacca, e il governo leninista risultò insanabile. Il 25 novembre 1922 il Presidium del Comitato esecutivo del governatorato di Pietrogrado ordinò la chiusura delle chiese cattoliche fino a che non fosse stato raggiunto l’accordo secondo la formulazione proposta dal Commissariato del popolo per la giustizia e il 5 e 6 dicembre furono posti i sigilli agli edifici di culto. Il 2 marzo 1923 il Vescovo Cieplak e 14 sacerdoti cattolici, tra cui l’esarca Leonid Fëdorov e Budkiewicz, ricevettero l’ordine di convocazione per il 5 marzo presso il Tribunale rivoluzionario centrale di Mosca, preludio al processo che si svolse dal 21 al 26 di quel mese, alla cui celebrazione non furono ammessi gli avvocati degli imputati. Erano invece presenti spettatori bolscevichi, invitati di proposito ad assistere agli interrogatori. Il processo si concluse con la condanna di Cieplak e Budkiewicz alla pena capitale, di Fëdorov a 10 anni di carcere in regime di isolamento e degli altri sacerdoti a diversi anni di prigione (da 5 a 10 anni). Grazie anche alla pressione internazionale, la condanna a morte dell’arcivescovo venne commutata in 10 anni di carcere (poi risoltisi con l’esilio) e, delle due condanne a morte, fu eseguita solamente quella di Budkiewicz, il 31 marzo, appunto, quell’anno sabato santo per la comunità cattolica. Una «salita al Cielo per la definitività della vita», come l’ha definita l’Arcivescovo Pezzi, in attesa che la causa di beatificazione faccia il suo corso. Secondo la riorganizzazione stabilita nel 2021 dal tribunale diocesano dell’arcidiocesi della Madre di Dio, la causa, ancora in fase iniziale, è attualmente istruita per i Servi di Dio Antonij Maleckij (1861-1935) − vescovo titolare di Dionisiana e amministratore apostolico di Leningrado − e compagni: il vescovo Karol Śliwowski (1855-1933), mons. Konstantin Budkiewicz (1867-1923), don Jan Trojgo (1881-1932), don Antonij Červinskij (1881-1938), don Antoni Dziemieszkiewicz (1881-1938), don Francisk Budris (1882-1937), don Pavel Homič (1893-1941); suor Ekaterina Sienskaja OPL (al secolo Anna Abrikosova) (1883-1936); la laica Kamilla Krušel’nickaja (1892-1937).
Questa causa non è l’unica in corso per cattolici che hanno testimoniato la fede in Cristo durante il regime sovietico e nel periodo immediatamente successivo alla fine dell’URSS. Nel 2019, la causa di beatificazione di Eduard Profittlich SJ (1890-1942), Arcivescovo cattolico di Tallinn, condannato a morte, ma deceduto prima dell’esecuzione per le condizioni disumane cui fu sottoposto durante la prigionia, è entrata nella fase romana; e nel 2020 mons. Bernardo Antonini (1932-2002), animatore della rinascita della Chiesa cattolica in Russia e fondatore del seminario cattolico di San Pietroburgo, è stato dichiarato Venerabile.
Secondo quanto riportato nel recente comunicato a conclusione della 57esima Assemblea plenaria della Conferenza dei Vescovi cattolici della Russia, tenutasi nei pressi di Novosibirsk dal 28 febbraio al 2 marzo, la comunità cattolica a Mosca farà nuovamente memoria del processo del 1923 dal 7 al 9 novembre. La data di inizio delle celebrazioni coincide con l’anniversario della rivoluzione bolscevica del 1917, avvenuta il 7 novembre, secondo il calendario gregoriano.(CD) (Agenzia Fides 1/4/2023)


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