AMERICA/HAITI - Padre Jean-Yves Médidor: “nei giorni del sequestro mi ha sostenuto la forza della preghiera”

mercoledì, 29 marzo 2023

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Croix des Bouquets (Agenzia Fides) – A distanza di una settimana dalla sua liberazione p. Jean-Yves Médidor, il missionario dei Chierici di San Viatore sequestrato a Croix des Bouquets il 10 marzo scorso ha raccontato all’Agenzia Fides il calvario del suo rapimento.
“E’ stato un momento molto doloroso. Sette uomini armati mi hanno tirato fuori dal veicolo in cui mi trovavo. Mi hanno bendato e legato le mani con i lacci delle scarpe per condurmi nel luogo stesso della reclusione. Eravamo 30 persone divise in due piccole stanze. C'erano due letti per 10 persone. Gli altri ostaggi si sono dovuti accontentare di pezzi di cartone posti sul pavimento. Ad un’ora dal sequestro, il responsabile della banda armata mi ha chiesto di telefonare a casa per annunciare il mio rapimento. Le condizioni erano molto precarie, ci davano da mangiare una volta al giorno, non avevamo acqua potabile, né servizi igienici... per i nostri bisogni usavamo una buca”.
Abbiamo chiesto a p. Médidor come si sentisse dopo il rilascio e se ha avuto la possibilità di incontrare qualcuno. “Mi sento bene moralmente e fisicamente – ha detto. Ho avuto l'opportunità di incontrare un gran numero di persone, i miei familiari, gli amici e soprattutto i fedeli della mia parrocchia di Christ-Roi le Meilleur di Port-au-Prince.
“Per me, è stata un'altra esperienza nel mio viaggio spirituale – ha aggiunto p. Médidor. La mia relazione con Dio si è rafforzata. Sono riuscito a legare con un pastore evangelico che è stato rapito insieme a me. Sfortunatamente, non è ancora stato rilasciato. Abbiamo pregato insieme, anche con altri prigionieri come noi. C'erano persino membri di bande tenuti in punizione nelle celle”.
P. Médidor si è soffermato su come ha vissuto emotivamente quei giorni: “non ho avuto paura di morire, ero certo che Dio non mi avrebbe abbandonato. Stavo semplicemente aspettando il giorno e l'ora del mio rilascio. Mi preoccupavo di più per i miei familiari e per la mia famiglia religiosa che non sapevano come stavo e che sono stati a lungo pressati dai banditi.”
“Ho sentito la forza della preghiera in questi tempi difficili – ha dichiarato in finale il missionario. Non mi sono mai sentito solo. Mai, mi sono scoraggiato. Ci sono così tante persone ancora nelle mani dei sequestratori. Alcuni sono lì da più di un mese. Mi considero fortunato ad essere stato prigioniero solo per dodici giorni. Nelle nostre preghiere quotidiane, pensiamo a tutte quelle persone trattenute contro la loro volontà in detenzione. Alcuni di loro sono malati e sono più fragili. Che Dio vegli su di loro!”
Il missionario, per motivi di sicurezza, non rientrerà subito in parrocchia, è stato sottoposto a controlli medici e ieri, 28 marzo, ha potuto anche presenziare al funerale di padre Jacques Beaudry, l'ultimo Chierico canadese di San Viatore presente ad Haiti.
(AP) (Agenzia Fides 29/3/2023)


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