AFRICA/UGANDA - Prime fondamenta del centro sanitario di Yoro per migliaia di rifugiati: un’opera illuminata dalla speranza che viene dalla Croce

sabato, 25 marzo 2023

LG

Yoro (Agenzia Fides) – “Abbiamo finalmente le fondamenta del nuovo centro sanitario di Yoro nel quale siamo coinvolte per l’assistenza dei rifugiati di questa zona nord occidentale del Paese” ha scritto a Fides suor Laura Gemignani, missionaria Comboniana che insieme alle consorelle segue la martoriata popolazione che arriva dai paesi vicini, tra cui Sud Sudan e Repubblica Democratica del Congo.
“Siamo in un solco santo. Attualmente siamo tre consorelle ma speriamo che altre si aggiungano a noi perché qui la situazione è davvero complicata” racconta la missionaria su come è stata portata avanti l’iniziativa.
“Dopo tre tentativi di perforazione abbiamo finalmente l’acqua e questo ci dà una grande speranza, ci ha aperto uno spazio per poter respirare bene e uno spazio nel quale ci possiamo lanciare. E’ rischioso e ci vuole un pochino di ‘pazzia’ come noi Comboniani abbiamo per poter iniziare in questo momento con una crisi mondiale che non ha precedenti e avviare una missione. E’ una battaglia difficile ma con l'aiuto del Signore siamo certe di potercela fare.”
Suor Laura spiega che la missione dovrebbe occuparsi principalmente della salute che è “la prima richiesta che la popolazione locale insieme ai rifugiati e anche alle autorità locali hanno fatto. E attraverso la sanità raggiungere le donne e i bambini, che sono le persone più vulnerabili, e fare con loro programmi di medicina, di formazione, di recupero dai trauma perché fuggendo dal Sud Sudan hanno vissuto cose indescrivibili. Molte di queste donne sono state attaccate e stuprate da un signore dell’Uganda, che ha fato cose criminali da non poter raccontare”.
“Sono felice e contenta – aggiunge la missionaria – mi sento nelle mani del Signore come non mai e quanti più problemi vengono sempre più mi convinco che questa è un’opera di Dio perchè è nata, e vorrei che crescesse, ai piedi della Croce. Quest’opera deve essere illuminata dalla speranza che viene dalla Croce perché è l’unica cosa che il nostro Fondatore, Daniele Comboni, ci ha lasciato come eredità. Vuole che siamo delle persone pratiche, delle persone contemplative, delle persone che non hanno paura. Quando ti senti debole e hai inciampato in qualche sasso, il Signore ti prende in braccio, ti mette sulle spalle e ci porta a casa.
“Oggi qui è una bellissima giornata - conclude mentre ci parla - ho bisogno di tante preghiere perché sono come i mattoni che costruiscono le fondamenta della prossima missione laddove l’annuncio di speranza, di libertà, di amore, l’annuncio che Gesù ci ha portato con il Vangelo desidererei fosse vissuto, gridato”.
Questa opera è realizzabile grazie alla piccola Organizzazione Di Volontariato che le suore hanno creato insieme ad un benefattore che collabora con loro da oltre dieci anni, “per poter concentrare tutte le forze in un posto senza disperderci” ha precisato suor Laura.
Yoro si trova vicino al campo rifugiati conosciuto come ‘Rhino kamp’, che accoglie 130 mila sfollati, l’80% donne e bambini. Geograficamente nei distretti di Madi-Okollo e Terego nell'Uganda nordoccidentale, è stato aperto nel 1980 e ampliato sulla scia della guerra civile sud-sudanese per ospitare l'improvviso afflusso di rifugiati nel nord dell'Uganda.
(AP) (Agenzia Fides 25/3/2023)

LG


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