AFRICA/SOMALIA - Colloqui di pace per la grave crisi umanitaria a Las Anod

lunedì, 6 marzo 2023

Las Anod (Agenzia Fides) – Sono in corso colloqui di pace per fermare i combattimenti che sembrano non placarsi intorno alla città di Las Anod, capoluogo della regione di Sool, nel sud est del Somaliland a circa 1.000 km a nord-ovest della capitale somala Mogadiscio.
“E’ stato chiesto alle truppe del Somaliland di interrompere i bombardamenti sui civili e di fermare la guerra” ha riferito all’Agenzia Fides Sonkor Geyre, presidente dell’Institute of Federalism and Security Analysis di Mogadiscio, in merito ai colloqui di pace tra le parti, mediati anche dalla vicina Etiopia, portavoce del Consiglio di Sicurezza. “Ci troviamo di fronte alla più grave crisi umanitaria che queste regioni abbiamo mai vissuto e la situazione peggiora di giorno in giorno. L’attenzione dei mass media internazionali è molto bassa e confidiamo nei processi di pace in corso per una rapida soluzione del conflitto e per riportare la pace.”
I combattimenti tra le truppe del Somaliland e le milizie locali del clan locale Dhulbahante, che chiede l’autonomia, sono ripresi il 6 febbraio. Le tensioni erano però già in corso dal 26 dicembre 2022 dopo l’assassinio di Abdifatah Abdullahi Abdi, politico dell’opposizione locale, che ha scatenando proteste antigovernative in tutta la città.
“La situazione umanitaria rischia di aggravarsi – spiega Geyre. Per questo motivo la comunità internazionale, il governo federale somalo, il governo Etiope e le autorità locali claniche stanno cercando di favorire il dialogo tra il governo del Somaliland e le autorità tradizionali locali di Las Anod che mirano alla costituzione di una nuova regione riunita all’interno del governo federale somalo.”
L’ex colonia britannica del Somaliland sostiene che la città ribelle di Las Anod appartenga alla sua giurisdizione, mentre le milizie locali hanno promesso di continuare a combattere contro quelle che chiamano ‘le forze di occupazione’. La crisi per il controllo della città rischia di innescare un conflitto senza precedenti nella regione. Molti rifugiati sono scappati nella vicina Etiopia e nell’ex colonia italiana del Puntland.
“Le notizie che giungono dalla città sono drammatiche, ha dichiarato Kiki Gbeho, inviato speciale aggiunto per la missione di assistenza delle Nazioni Unite in Somalia. Circa il 70% della città è distrutta, i combattimenti non hanno risparmiato le strutture sanitarie, sono stati registrati circa 150 morti, 600 feriti e 185.000 sfollati l'89% delle quali sono donne e bambini”.
“Confidiamo in maggiori aiuti umanitari per favorire la ricostruzione e il rientro dei tanti sfollati causati da queste settimane di conflitto” – conclude Geyra.
(SG) (Agenzia Fides 6/3/2023)


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