AMERICA/PERU’ - I Vicari apostolici dell’Amazzonia: con la nuova legge battuta d’arresto per i diritti dei popoli indigeni

mercoledì, 4 gennaio 2023 indigeni   diritti umani   leggi   vescovi  

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Jaén (Agenzia Fides) – I Vescovi ordinari degli otto Vicariati Apostolici dell’Amazzonia peruviana respingono con decisione il disegno di legge n. 3518/2022, presentato dal deputato Jorge Morante, che mira a modificare la legge 28736, Legge per la protezione dei popoli indigeni o nativi in situazioni di isolamento e contatto iniziale, che mette a rischio i diritti di queste popolazioni già tanto provate. Gli otto Vicariati apostolici dell’Amazzonia peruviana sono Jaén, Pucallpa, Puerto Maldonado, San Ramón, Yurimaguas, San José de Amazonas, Iquitos, Requena.
Nella dichiarazione pubblicata poche ore fa, con la data del 3 gennaio e il titolo “Difendere i più vulnerabili tra i vulnerabili”, i Vescovi ricordano che i popoli indigeni in isolamento e contatto iniziale (PIACI), "hanno subito abusi e violazioni sistematiche in passato che hanno portato alla loro migrazione verso luoghi più inaccessibili, cercando protezione, cercando di preservare la loro autonomia e scegliendo di limitare o evitare le loro relazioni con terzi. Oggi continuano ad avere la loro vita minacciata dall'invasione dei loro territori da vari fronti e dalla loro bassa demografia, essendo esposti alla pulizia etnica e alla scomparsa" (Documento finale del Sinodo sull’Amazzonia, 49).
I Vicari apostolici si rammaricano quindi della “battuta d'arresto in termini di riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni rappresentata da questa proposta di modifica della legge PIACI, che mira a trasferire competenze ai governi regionali senza valutare il quadro giuridico e il contesto socio-politico”. Rifiutano quindi il tentativo di decentralizzare le responsabilità in questa materia, dal momento che “ci sono autorità di Governi Regionali che hanno manifestato apertamente contro la protezione dei PIACI e hanno persino negato la loro esistenza”. Infine riaffermano “la necessità di riconoscere l'esistenza dei Popoli Indigeni in isolamento e contatto iniziale in Perù e l'importanza di promuovere la difesa integrale dei loro diritti”, come indicato nel Documento finale del Sinodo sull'Amazzonia.
I Vicari apostolici chiedono che le proposte legislative riguardanti i popoli indigeni prevedano la loro partecipazione e la consultazione e, in questo caso specifico, delle organizzazioni che li rappresentano. Pertanto chiedono “al ramo legislativo di riprendere il dibattito sulla consultazione legislativa preventiva con le organizzazioni rappresentative dei popoli indigeni”. Esortano poi le autorità nazionali, regionali e locali “a rispettare i loro impegni in materia di diritti umani e ad applicare i più alti standard di protezione che garantiscano la vita e l'integrità socio-culturale del PIACI e di tutti i popoli”.
Riaffermando l’impegno per la difesa della vita e per un'ecologia integrale che si prenda cura dei popoli e della Casa Comune, gli otto Vescovi fanno tre proposte: garantire la partecipazione dei popoli indigeni e delle loro organizzazioni rappresentative nei processi di elaborazione di politiche e leggi che li riguardano direttamente o indirettamente; promuovere e rafforzare il dialogo tra il Ministero della Cultura e le organizzazioni indigene nazionali e regionali; promuovere attività di sensibilizzazione e formazione sui temi relativi ai diritti del PIACI per i funzionari e le autorità dei governi regionali e locali attraverso il Ministero della Cultura e in coordinamento con le organizzazioni delle popolazioni indigene.
(SL) (Agenzia Fides 4/1/2023)


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