AFRICA/SOMALIA - Non si arresta la violenza di Al-Shabaab: presi di mira ‘milizie e soldati apostati’

mercoledì, 4 gennaio 2023

Mogadiscio (Agenzia Fides) – Dilaga la violenza in terra somala. Da 15 anni il gruppo terroristico Al-Shabaab conduce una sanguinosa insurrezione contro il governo federale. Il gruppo ribelle rivendica il duplice attentato registrato oggi, mercoledì 4 gennaio 2023, nel distretto di Mahaas, regione di Hiran già teatro di precedenti attentati. L’ufficio stampa di Al-Shabab ha rivendicato la responsabilità in una dichiarazione, affermando di aver preso di mira ‘milizie e soldati apostati’. Il governo e i media locali hanno dichiarato la morte di 15 persone. "I terroristi usando veicoli carichi di esplosivo hanno attaccato abitazioni private dove si ritiene si trovassero funzionari governativi che guidano operazioni contro Al Shabaab, i quali tuttavia non erano presenti al momento dell'esplosione". È quanto riferito da fonti della sicurezza citate dai media locali. Inoltre, l'organizzazione estremista è sospettata di aver effettuato due rapimenti nella zona di Hiiraan questa settimana. La banda avrebbe rapito nove vittime in un agguato simulando un incidente di auto venerdì 30 dicembre 2022 prima di rapire altre 20 persone lunedì 2 gennaio 2023. Il gruppo jihadista continua a compiere attacchi nella Somalia centrale e meridionale nonostante le truppe governative sostenute dalle forze dell’Unione africana e dalle milizie locali abbiano riconquistato diverse località precedentemente in mano alle milizie jihadiste. L’ultima riconquista è quella della città di Masagawa, nella regione centrale di Galgudud, che da 15 anni era nelle mani di al Shabaab. La riconquista di Masagawa segue quella dei distretti di Runirgod e di El-Ba’ad e della città strategica di Adan Yabal, nella regione del Medio Scebeli, strappata al controllo di Al Shabaab all’inizio di dicembre dopo essere stata per sei anni nelle mani degli jihadisti. Nonostante abbia perso il controllo di molte aree negli ultimi mesi, il gruppo jihadista continua ad attaccare caserme militari, sedi governative e hotel, come nel caso dell’assalto all’hotel Villa Rose avvenuto il mese scorso nei pressi del palazzo presidenziale, nel quale sono morti più di 10 persone tra civili e funzionari governativi.
Alcuni mesi fa la zona è diventata teatro di una vasta offensiva contro gli insorti islamisti guidati dalle milizie dei clan e dall’esercito somalo. Nel mese di luglio 2022 le milizie del clan locale note come Macawisley si erano ribellati contro Al-Shabaab in alcune parti della Somalia centrale, e in quella occasione il presidente Hassan Sheikh Mohamud aveva inviato truppe per sostenere la reazione. Ad agosto, in un assedio di un hotel di Mogadiscio durato 30 ore prima che le forze di sicurezza riuscissero a sopraffare i militanti all'interno almeno 21 persone sono state uccise.
Secondo quanto riferito, negli ultimi mesi l'esercito e le milizie hanno riconquistato alcune zone negli stati centrali di Galmudug e Hirshabelle (dove si trova Hiran) in un'operazione sostenuta da attacchi aerei statunitensi e da una forza dell'Unione Africana (UA) nota come ATMIS. “Gli insorti hanno spesso reagito con attacchi sanguinosi, sottolineando la loro capacità di colpire il cuore delle città e delle installazioni militari somale nonostante l'offensiva.” Anche se costretto a lasciare i principali centri urbani del paese circa 10 anni fa, Al-Shabaab rimane trincerato in vaste aree rurali della Somalia centrale e meridionale.
L'attacco più mortale in cinque anni nella travagliata nazione del Corno d'Africa è stato registrato il 29 ottobre 2022, quando oltre un centinaio di persone nella capitale Mogadiscio sono rimaste uccise in due esplosioni al ministero dell'Istruzione (vedi Agenzia Fides 30/10/2022). Sempre nel mese di ottobre, un triplo attentato nella città di Beledweyne, capitale di Hiran, ha provocato la morte di 30 persone, tra cui funzionari locali. Il 27 novembre, durante un assedio di 21 ore in un hotel di Mogadiscio frequentato da politici e funzionari governativi, sono rimasti uccisi otto civili.
(AP) (Agenzia Fides 4/1/2023)


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