AFRICA/SIERRA LEONE - La resilienza dei cristiani che confidano in Dio, e da Dio sono custoditi nella speranza

martedì, 20 dicembre 2022

Freetown (Agenzia Fides) – “I cristiani sono un popolo strano perché vivono in un mondo dannato e tuttavia affermano che è stato redento”, ha detto l'arcivescovo di Freetown Eduardo Tamba Charles riprendendo una citazione del filosofo tedesco Martin Heidegger.
L’occasione è stata il messaggio di Natale, rivolto al Paese e condiviso domenica 18 dicembre, in merito al grande senso di resilienza dimostrato dalla popolazione tra COVID-19 e le conseguenti implicazioni economiche ulteriormente aggravate dalla guerra in Ucraina.
“Gran parte del mondo stava per riprendersi dalla pandemia di COVID-19 quando la Russia ha invaso l'Ucraina, definendola ‘operazione speciale’, i cui effetti si fanno sentire in tutto il mondo. Eppure, in mezzo a queste calamità, noi cristiani ci stiamo preparando a celebrare la nascita di Gesù Cristo, il Principe della pace”, dice l’arcivescovo, “C'è qualcosa che non va in noi cristiani? Siamo pazzi o indifferenti a tutta questa sofferenza?” si chiede evidenziando come nonostante le difficoltà, compresi i conflitti e le guerre in molti paesi africani, i cristiani siano custoditi nella speranza.
Le fragili economie di molte nazioni, specialmente quelle dei paesi in via di sviluppo, stanno quasi crollando sotto il peso degli alti costi dei combustibili fossili e dei beni di prima necessità. “In molte parti del mondo, compreso il continente africano, ci sono conflitti e guerre di vario genere e grado. Aggiungiamo disastri naturali, come inondazioni, frane, siccità e carestie causate da condizioni meteorologiche avverse attribuite al riscaldamento globale e al clima”, afferma l'ordinario locale dell'arcidiocesi di Freetown, elogiando il popolo di Dio per essere rimasto resiliente in mezzo a criticità così travolgenti.
L'arcivescovo, che è anche presidente del Consiglio interreligioso della Sierra Leone (IRCSL) ha ricordato come “Dio onnipotente abbia deciso di inviare suo Figlio, Gesù Cristo, per salvare l'umanità dal peccato in una situazione piuttosto disordinata del mondo. L'intenzione di Dio - afferma il presidente dell'IRCSL - era anche quella di “riportare uomini e donne alla loro nobile origine di creature a immagine e somiglianza di Dio e renderli coeredi del suo regno attraverso suo Figlio, Gesù Cristo.”
L'arcivescovo Tamba Charles ha incoraggiato i fedeli in difficoltà a non perdere mai la fiducia in Dio. “E’ in situazioni difficili, come quella che sta vivendo la gente, che Gesù è nato. Il mondo non è cambiato, anche se la popolazione mondiale è aumentata così tanto, la tecnologia si è sviluppata enormemente e i servizi medici hanno fatto passi da gigante, il desiderio di uomini e donne di dominare i loro simili, e in alcuni casi sfruttarli per i loro benefici, non è cambiato”.
“Anche se siamo consapevoli e, nella maggior parte dei casi, molti di noi vittime delle dure condizioni economiche e climatiche nei nostri paesi o comunità, nondimeno crediamo che Dio sia degno di fiducia e quindi alla fine porterà a compimento la pace che ha promesso per il suo mondo. E’ con questo pensiero che celebriamo con gioia ogni anno la nascita di Gesù Cristo, fiduciosi che la pace che Dio ha promesso al mondo attraverso suo Figlio un giorno, alla maniera di Dio e nel tempo di Dio, diventerà una realtà. Nel frattempo, cerchiamo di essere gli ambasciatori di Dio di pace, amore, perdono e riconciliazione in situazioni di odio e conflitto”, ha concluso.
(AP) (Agenzia Fides 20/12/2022)


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