ASIA/MALAYSIA - Panorama politico frammentato dopo il voto; i cristiani sono impegnati per il bene comune

lunedì, 21 novembre 2022

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) - "I cristiani sono impegnati per il bene comune del paese e non hanno alcun piano di proselitismo e cristianizzazione della nazione" ha detto il Consiglio delle Chiese della Malesia (CCM), mentre la Malaysia ha accolto i risultati delle elezioni generali, tenutesi il 19 novembre, da cui emerge un Parlamento diviso, senza una forte maggioranza. La coalizione Pakatan Harapan (PH), guidata dal leader dell'opposizione Anwar Ibrahim ha ottenuto 82 seggi nell'assise di 222 membri, mentre il Perikatan Nasional (PN) dell'ex primo ministro Muhyiddin Yassin segue con 73 seggi. La coalizione "Barisan Nasional" (BN), guidata dallo storico partito "United Malays National Organization" (UMNO) ha subito una forte riduzione, ottenendo appena 30 seggi. Il panorama politico, notano gli osservatori, appare sempre più frammentato.
Il Consiglio delle Chiese - organismo che riunisce le Chiese protestanti e la Chiesa Ortodossa nella nazione - ha voluto ribadire che i cristiani malaysiani, presenti in tutte gli stati delle Federazione, sono cittadini, patrioti e lavorano ogni giorno per il bene comune della nazione. Il Consiglio ha criticato un video in cui l'ex Primo Ministro Tan Sri Muhyiddin Yassin diceva al pubblico che "la Pakatan Harapan era sostenuta da un gruppo di ebrei e cristiani che hanno un'agenda di cristianizzazione in Malaysia".
Il Segretario generale del CCM, il Rev. Jonathan Jesudas, ha affermato che "tale dichiarazione è falsa e irresponsabile". "Viviamo in un paese multireligioso e multirazziale e la sensibilità di ogni comunità deve essere presa in considerazione nei forum pubblici. Tali dichiarazioni, pronunciate con noncuranza, possono creare tensioni e conflitti razziali e religiosi", ha affermato Jesudas, auspicando "il rispetto della verità e delle sensibilità delle varie religioni".
Anche la "Federazione cristiana della Malaysia", altro ente che rappresenta la maggioranza delle chiese e dei cristiani, inclusa la Chiesa cattolica, ha espresso "grave preoccupazione" per le dichiarazioni dell'ex Primo ministro, Tan Sri Muhyiddin Yassin. "Le dichiarazioni dei politici non devono suscitare conflitti e lanciare calunnie di natura sediziosa al fine di ottenere il sostegno di una particolare gruppo etnico o religioso", si legge in una nota della Federazione. Le parole dei politici, ricorda l'organizzazione, non devono "turbare la pace, l'armonia e il benessere di tutti i cittadini nella nostra amata Malaysia". I cristiani intendono contribuire a creare una nazione "più unita e più forte", ha scritto nelle scorse settimane la Federazione cristiana della Malaysia, confermando il suo impegno e le sue preghiere "per chiedere abbondanti benedizioni sul Paese".
Il leader della attuale coalizione di maggioranza Anwar Ibrahim ha invitato la popolazione a prendere sempre posizione contro il razzismo e il fanatismo religioso, incoraggiando i cittadini malaysiani "a non porsi l'uno contro l'altro seguendo messaggi a sfondo razzista. Come musulmano, non mi è mai stato insegnato a odiare altre etnie o religioni. Se non fermiamo il fanatismo religioso, può diventare un pericolo molto serio".
La Malaysia è un paese caratterizzato dal pluralismo etnico e religioso. I 32 milioni di cittadini, sono divisi in tre principali componenti sociali: malay, indiani, cinesi. La popolazione costituita per il 60% da musulmani, per il 20% da buddisti, per il 10% da cristiani, per il 6,3% indù, e poi da altre minoranze indigene. Tra i 13 stati della Federazione della Malaysia, negli stati di Sarawak e Sabah (sull'isola del Borneo) sono concentrati circa i due terzi dell'intera popolazione cristiana del paese. I cattolici sono 1,2 milioni.
(PA) (Agenzia Fides 21/11/2022)


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