AMERICA/BOLIVIA - Le richieste di una giustizia indipendente, pulita, che difenda la dignità e i diritti di ogni essere umano

lunedì, 17 ottobre 2022 giustizia   politica   prigionieri politici   diritti umani   vescovi  

Mons. Percy Galvan

La Paz (Agenzia Fides) - “Nel Vangelo, la donna, la vedova, voleva giustizia, e aveva a che fare con un giudice a cui non importava niente di Dio né degli uomini, sembra che vivesse in Bolivia, dove molti chiedono una riforma della giustizia, senza essere ascoltati”. Lo ha sottolineato Mons. Robert Flock, Vescovo della diocesi di San Ignacio de Velásquez, durante la Santa Messa celebrata ieri nella parrocchia di San Rafael durante la quale ha amministrato il sacramento della Confermazione ad un gruppo di giovani. Al giudice di cui parla il Vangelo, amministratore della giustizia, mancavano due dei sette doni dello Spirito Santo, ha sottolineato il Vescovo: non aveva il Santo timore di Dio e neanche la misericordia, “perché lasciava soffrire le persone che continuavano a subire ingiustizie”.
Il tema della giustizia continua ad essere molto vivo nella vita della società e della Chiesa boliviana. In diverse occasioni i Vescovi hanno reclamato la necessità di avviare con urgenza un processo di riforma con la partecipazione e il consenso di tutte le istituzioni e le forze vive del paese, in quanto "è urgente avere un sistema giudiziario adeguato e imparziale, che restituisca fiducia e speranza a tante persone che sono vittime del ritardo e della manipolazione della giustizia" (vedi Fides 18/2/2022).
Il brano evangelico che la liturgia proponeva ieri (Lc 8,1-8), ha offerto l’occasione a molti Pastori di tornare nelle loro omelie su questo argomento. Così Mons. Percy Lorenzo Galván Flores, Arcivescovo di La Paz, nell’omelia della Messa che ha presieduto nella Cattadrale, ha ricordato che “circa il 60% di coloro che sono detenuti a La Paz sono in situazione di detenzione preventiva”, e saranno in carcere fino a quando non si indaga sulla loro situazione, quindi giorni, settimane, mesi e per molti sono già anni. “Dobbiamo anche sapere, cari fratelli e sorelle, che in molti casi sono in carcere per ragioni puramente politiche, e non possiamo mettere a tacere la nostra voce di fronte a questa ingiustizia, di fronte all'esempio della parabola che la Parola di Dio ci presenta”. L’Arcivescovo ha anche messo in evidenzia che l’assistenza sanitaria per questi detenuti è minima, come il rispetto dei diritti umani. Se i detenuti preventivi saranno trovati innocenti, si è chiesto, chi gli restituirà gli anni persi, il loro onore, la loro moglie, i loro figli abbandonati?
“Dobbiamo pregare molto, ma anche denunciare queste situazioni, non si può permettere, che solo in Bolivia accada questo, una giustizia totalmente manipolata dall'aspetto politico – ha detto ancora l’Arcivescovo di La Paz -. Come Chiesa abbiamo l'obbligo di rivendicare questa giustizia, una giustizia indipendente, una giustizia pulita, una giustizia che difenda la dignità e i diritti di ogni essere umano”.
Anche Monsignor René Leigue Césari, Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, ha richiamato l’importanza della perseveranza nella preghiera, avendo fiducia che Dio, a suo tempo, ci ascolterà, anche in un momento molto difficile, molto complicato come quello che stanno vivendo i boliviani. “Qui a Santa Cruz siamo sull'orlo di uno sciopero, per chiedere giustizia, per chiedere qualcosa che non è solo per una regione, non è solo per pochi… E nelle mani di chi è la soluzione? Credo che la soluzione sia nelle mani di colui che ha più potere decisionale e in questo caso del governo” ha detto Mons. Leigue Césari.
L’Arcivescovo ha richiamato all’assunzione di responsabilità invece di “cercare qualcuno su cui scaricare il problema da risolvere”, e ad un dialogo “aperto e sincero e senza alcuna condizione”, per individuare e trovare insieme le soluzioni. Altrimenti rimaniamo come siamo, ed è quello che sentiamo ogni volta in molte occasioni: “Siamo aperti al dialogo ma questo è già stato deciso, vieni al dialogo ma questo non si tocca, allora che dialogo è?”.
(SL) (Agenzia Fides 17/10/2022)


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