Gerusalemme (Agenzia Fides) - Re Abdullah II, nel suo recente intervento all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha descritto in maniera “veritiera e onesta” la condizione delle comunità cristiane a Gerusalemme e in tutta la Terra Santa. Il riconoscimento viene tributato al Monarca hashemita dai Patriarchi e dai Capi delle Chiese di Gerusalemme, che esprimono gratitudine e riconoscenza verso Re Abdullah, tornando ancora una volta a riservargli l’appellativo tradizionale di “Custode dei Luoghi Santi cristiani e musulmani” nella terra di Gesù. I Capi delle Chiese esprimono apprezzamento per le parole con cui il Sovrano ha confermato il suo impegno costante per la protezione dello status quo storico e giuridico che regola la convivenza tra le diverse comunità di fede a Gerusalemme, davanti ai nuovi “pericoli” che sembrano insidiare presidi storici della presenza cristiana nella Città Santa.
“Come custodi dei luoghi santi musulmani e cristiani di Gerusalemme” aveva detto Re Abdullah II nell’intervento pronunciato martedì 20 settembre alla 77esima Assemblea annuale dell’ONU “ci impegniamo a proteggere lo status quo storico e legale, la loro sicurezza e il loro futuro… E come leader musulmano” aveva aggiunto il Monarca Hascemita “lasciatemi dire chiaramente che siamo impegnati a difendere i diritti, il prezioso patrimonio e l'identità storica del popolo cristiano della nostra regione”. Re Abdullah ha definito il cristianesimo come fattore “vitale per il passato e il presente della nostra regione e della Terra Santa”, aggiungendo che il contributo cristiano all’identità plurale della Terra Santa “deve rimanere parte integrante del nostro futuro”.
(GV) (Agenzia Fides 28/9/2022)
ASIA/FILIPPINE - Il tempo di Ramadan, tempo per approfondire la "spiritualità della vita in dialogo"