AFRICA/CAMERUN - Cattolici rapiti: “Non vogliamo creare pericolosi precedenti; non paghiamo il riscatto richiesto”

giovedì, 22 settembre 2022 rapimenti   sacerdoti   suore   laici  

Yaoundé (Agenzia Fides) - "Non pagheremo nemmeno un centesimo" ai rapitori delle 9 persone sequestrate nell’assalto alla chiesa di Santa Maria, nel villaggio di Nchang (vedi Fides 19/6/2022) nell’area anglofona del Camerun. Lo ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale del Camerun, Mons. Andrew Nkea Fuanya, Arcivescovo di Bamenda, affermando che pagare il riscatto chiesto dai sequestratori (vedi Fides 20/9/2022) “creerebbe un pericoloso precedente”. Mons. Nkea ha riferito che i rapitori, che appartengono alle file dei combattenti separatisti, hanno inizialmente chiesto un riscatto di 100.000 dollari americani, per poi scendere e finire a chiedere 50.000 dollari. L'Arcivescovo ha anche detto ai giornalisti che i separatisti hanno affermato di aver attaccato la chiesa di Santa Maria a Nchang, dandola alle fiamme, perché, a loro dire, la Chiesa cattolica non sostiene la loro lotta.
I sacerdoti rapiti sono p. Emmanuel, p. Barnaba, p. Cornelius, p. Elias e p. Job-Francis. Oltre ai 5 sacerdoti sono stati rapiti suor Jacinta e 3 fedeli laici: la signora Kelechukwu, il signor Nkem Patrick e una giovane donna, Blanch Bright.
Mons. Aloysius Fondong Abangalo, Vescovo di Mamfe, che ha visitato la parrocchia incendiata ha accusato i ragazzi del villaggio di Nchang di essersi uniti ai combattenti separatisti, conosciuti localmente come "Amba Boys". Il portavoce della Conferenza Episcopale del Camerun, don Humphrey Tatah Mbuy, ha sottolineato che “ci sono stati rapimenti di religiosi in passato, ma erano casi isolati. Un simile attacco sembra pianificato, con la chiesa bruciata e nove rapiti. È un caso unico”.
La popolazione di lingua inglese costituisce la maggioranza delle popolazioni del nord-ovest e del sud-ovest nel Camerun, prevalentemente di lingua francese. Sentendosi discriminata dalle istituzioni, in particolare nelle scuole e nei tribunali, nel corso degli anni nella popolazione di queste aree è cresciuto il risentimento verso lo Stato camerunese. Le proteste inizialmente pacifiche sono sfociate nella lotta armata e, nel 2017, nella dichiarazione di uno Stato indipendente, la "Repubblica federale di Ambazonia" (vedi Fides 2/10/2017), non riconosciuta dalla comunità internazionale.
(L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2022)


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