ASIA/PAKISTAN - Diritti, istruzione, libertà di fede: urgono leggi e politiche efficaci per la protezione delle minoranze

venerdì, 12 agosto 2022 minoranze religiose   diritti umani   libertà religiosa  

Islamabad (Agenzia Fides) - Il governo deve introdurre tutele legali e amministrative per proteggere le minoranze dalle violazioni dei diritti umani, adottare misure serie per fermare le conversioni religiose forzate, prevenire l'uso improprio delle leggi sulla blasfemia, assegnare il 5% di posti di lavoro alle minoranze religiose. Sono tra le richieste avanzate nella conferenza pubblica organizzata ieri, 11 agosto, a Karachi dall'Organizzazione non governativa (ONG) "Voice for Justice", in occasione della Giornata nazionale delle minoranze (vedi Fides 10/8/2022)
Come appreso da Fides, il portavoce dell'Ong, Ilyas Samuel, ha affermato: “Chiediamo legali e amministrative. Vogliamo realizzare il Pakistan promesso dal fondatore del Pakistan Muhammad Ali Jinnah, dove tutti hanno libertà e uguali diritti”. Citando i casi di blasfemia, Ilyas Samuel ha ricordato: "La maggior parte dei casi di blasfemia, spesso usata per colpire intenzionalmente i cristiani, si basa su accuse inventate che fanno sì che l'imputato debba affrontare diversi anni di reclusione; al contrario, il denunciante che presenta false accuse gode dell'impunità. A volte l'accusa sfocia in violenze di massa contro i membri delle comunità minoritarie”.
“La nostra società - spiega Samuel a Fides - è stata intossicata da odio, discriminazione ed estremismo a causa dell'inerzia da parte della macchina governativa, che ha provocato un aumento degli episodi di intolleranza e violenza in nome della religione. Urge intervenire contro coloro che attaccano le minoranze religiose”.
Nuzhat Shireen, musulmana e presidente della Commissione sullo status delle donne nella Provincia del Sindh, ha dichiarato: “Il fondatore del Pakistan, Muhammad Ali Jinnah immaginava che il Pakistan diventasse un paese pacifico, dove non vi fossero discriminazioni, intolleranze e violenze e tutti i cittadini potessero godere dell'uguaglianza di diritti, di pari opportunità, liberi di praticare la propria fede. Oggi il governo deve introdurre riforme nelle leggi e nelle politiche che colpiscono le minoranze”.
Naghma Shiekh, rinomata attivista per i diritti delle donne, ha aggiunto: "A tutti i cittadini è garantito il diritto alla libertà religiosa nell'articolo 20 della Costituzione del Pakistan. E' illegale e immorale costringerli a cambiare la loro fede ricorrendo a minacce, coercizione o manipolazione”. “La mancata applicazione delle leggi nazionali esistenti - ha proseguito - rimane un impedimento fondamentale per prevenire le conversioni religiose forzate e consente ai perpetratori di compiere crimini con il pretesto della conversione della fede e del matrimonio”.
Intervenuto alla conferenza, Jaipal Chabbria, leader indù e membro della Commissione per le minoranze nazionali, ha chiesto il rispetto dei diritti delle minoranze religiose, osservando: “Bisogna che le istituzioni e i cittadini, nella mentalità comune, accettino apertamente la diversità religiosa e la parità di status tra cittadini di fedi differenti. Spetta al governo federale e a quelli provinciali colmare le lacune nella governance e affrontare i gravi problemi che le minoranze affrontano in Pakistan".
Il cristiano Naveed Anthony, membro dell'Assemblea provinciale del Sindh, sottolineando i problemi nel campo dell'occupazione per le minoranze religiose, ha affermato: "La disposizione di riservare la quota del 5% dei posti di lavoro per le minoranze deve essere implementato efficacemente. Il governo deve approntare strutture educative ed educare le comunità emarginate in modo che possano soddisfare i criteri di ammissibilità per usufruire di posti di lavoro dignitosi”.
Al fine di garantire l'uguaglianza dei diritti, la libertà religiosa e la tolleranza religiosa, secondo la Costituzione del Pakistan, "The Voice for Justice" insieme con i leader di varie comunità delle minoranze religiose ha invitato al governi federale e ai governi provinciali un Memorandum in cui si chiede di adottare le seguenti misure per migliorare la vita delle minoranze in Pakistan:
• Intraprendere azioni affermative per la protezione, la promozione e l'adempimento dei diritti delle minoranze, in particolare nel contesto della riforma del sistema di giustizia civile e penale, per renderlo più sensibile ai bisogni delle vittime delle comunità minoritarie.
• Costituire un comitato di esperti composto da giuristi e attivisti per i diritti umani per rivedere il progetto di legge che introduce garanzie contro le conversioni religiose forzate, in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani;
• Studiare un disegno di legge per modificare la legge sulla restrizione del matrimonio minorile e presentarlo alle assemblee legislative nazionali e provinciali, per garantire che l'età minima per il matrimonio sia fissata a 18 anni sia per i ragazzi che per le ragazze e il matrimonio con minorenni sia dichiarato nullo. Come misura provvisoria, va sospesa la convalida di eventuali matrimoni associati a conversioni religiose di fede da parte dei magistrati;
• Presentare nella legislazione nazionale e provinciale un disegno di legge che criminalizzi le conversioni forzate, istituendo Commissioni permanenti in Parlamento;
• Garantire che le accuse di conversione forzata e matrimonio forzato siano indagate in modo indipendente, imparziale e tempestivo, assicurando il diritto a un processo equo, e l'accesso alla giustizia da parte delle vittime;
• Garantire che tutti coloro che incitano o commettono violenza contro altri sulla base di accuse di blasfemia, così come coloro che accusano falsamente altri di blasfemia, siano assicurati alla giustizia e debitamente puniti;
• Revisionare i curriculum di studi e i libri di testo adottati nelle scuole pubbliche per far sì che l'istruzione sia strumento per promuovere la diversità e la coesione sociale, in conformità con l'articolo 22 della Costituzione del Pakistan, che garantisce che "nessuna persona che frequenta un istituto di istruzione deve ricevere l'istruzione religiosa diversa dalla sua”.
• Introdurre nelle scuole pubbliche una materia dell'Educazione religiosa e etica, alternativa allo studio dell'Islam, per consentire agli studenti delle minoranze di conoscere e studiare le rispettive religioni.
(AG-PA) (Agenzia Fides 12/8/2022)


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