ASIA/INDIA - Nuova presidente indigena, i cristiani: "Promuova i diritti dei tribali e delle donne"

giovedì, 28 luglio 2022 politica   tribalismo   indigeni   diritti umani   donne  

New Delhi (Agenzia Fides) - I cristiani in India hanno accolto con favore l'elezione e l'insediamento di Drupadi Murmu donna 64enne, a presidente del paese, avvenuta il 21 luglio scorso. Murmu è la primo presidente indigena e la seconda donna a ricoprire la carica più alta della nazione. E' succeduta a Pratibha Patil, che ha ricoperto la carica per cinque anni dal 2017 . Murmu è stata candidata alla presidenza della "National Democratic Alliance "(NDA) guidata dal Bharatiya Janata Party (BJP), ed è membro del BJP. Ben 44 partiti politici hanno sostenuto Murmu nelle elezioni presidenziali, mentre 34 partiti hanno sostenuto il candidato dell'opposizione Yashwant Sinha, ex ministro delle finanze e diplomatico,
Il 25 luglio Murmu, nata nel villaggio di Uparbeda nel distretto Mayurbanj di Odisha, stato dell'India orientale, ha prestato giuramento come 15° presidente dell'India. La donna appartiene alla tribù Santali, che è la seconda comunità tribale più diffusa in India, nazione in cui si registrano oltre 700 comunità indigene riconosciute, per un complesso di oltre 104 milioni di indigeni, quasi il 9% degli 1,4 miliardi di abitanti dell'India
“È motivo di orgoglio che l'India abbia ufficialmente il primo presidente che proviene da una comunità tribale. Ci auguriamo che difenda i diritti delle popolazioni indigene nel Paese” dice all'Agenzia Fides padre Nicolas Barla, Segretario dell'Ufficio per gli affari tribali della Conferenza episcopale dell'India (CBCI).
Il sacerdote ricorda che Murmu è stata governatore dello stato del Jharkhand dal 2015 al 2021. Durante quel periodo, Murmu ha rifiutato di dare il consenso a un disegno di legge, approvato dall'Assemblea legislativa del Jharkhand, che apportava modifiche al "Chhotanagpur Tenancy Act" del 1908, e al "Santhal Pargana Tenancy Act" del 1949. Queste due leggi avevano salvaguardato i diritti delle comunità tribali sulla loro terra. Il nuovo disegno di legge dava al governo o enti privati la possibilità di fare uso commerciale (affitto o concessione per lo sfruttamento di risorse) della terra. Paventando un danno pe le comunità indigene, Murmu non ha firmato il provvedimento. "Murmu si è preoccupata del benessere e dello sviluppo delle comunità indigene. Ora, in qualità di presidente, sosterrà i diritti costituzionali per tutti. Auspichiamo che Murmu applichi i provvedimenti legislativi esistenti per i tribali e il loro sviluppo", nota p. Barla. La situazione dei tribali in India comunque complessa, spiega il sacerdote. I tribali sono gli abitanti originari del paese. Circa il 55% delle comunità è sottosviluppato.
Suor Lalita Roshni Lakra, della Commissione CBCI per gli affari tribali, afferma all'Agenzia Fides: "Noi membri della comunità tribale siamo estremamente felici e orgogliosi di avere una donna tribale presidente per la prima volta in India".
“Le mie aspettative sul nuovo Presidente sono diverse: auspichiamo leggi per garantire la sicurezza e la protezione delle donne; provvedimenti per far ottenere ai tribali la dovuta giustizia”, rileva suor Lakra, avvocato e assistente sociale, appartenente alle Figlie di Sant'Anna a Ranchi. "In molti stati della Federazione, come Assam, Delhi e le Isole Andamane, comunità tribali non sono riconosciute e sono prive di diritti civili e di welfare", nota. “I tribali, la cui identità si compone di tre elementi: jal, jungle, jameen (acqua, foresta e terra) non dovrebbero essere sfruttati. Murmu dovrebbe promuovere l'istruzione delle ragazze tribali. Preghiamo perchè faccia ciò che le comunità tribali in India si aspettano da lei, diventando un modello per ragazze e donne indigene", osserva la suora
Tra le voci raccolte da Fides, p. Anil Kumar Kujur, sacerdote della diocesi di Sambalpur, nello stato di Odisha, spera che Murmu "promuova solide politiche e programmi per lo sviluppo dei tribali e delle comunità emarginate in tutto il Paese".
Padre Xavier Camil Tirkey, sacerdote dell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, ricorda che " Murmu proviene da un ambiente umile e ha il compito di soddisfare le aspettative della gente".
Shilpa Ekka, leader di un gruppo giovanile e donna tribale cattolica , nota a Fides: “Ci auguriamo che Murmu sia al di sopra di ogni situazione di interessi particolari o partitici e si adoperi per aiutare le persone bisognose”.
Va notato, inoltre, che nel 2017 Murmu, da governatore dello stato del Jharkhand, ha ha approvato il "Freedom of Religion Bill" una "legge anti-conversione" che rende un reato indurre una persona a convertire la propria religione, con pene detentive. La legge rende obbligatorio per ogni persona informare la polizia sulle circostanze di una conversione religiosa.
(SD-PA) (Agenzia Fides 28/7/2022)


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