AFRICA/ETIOPIA - Altri attacchi terroristici: Al Shabab cerca di aprire nuovi fronti nel paese

mercoledì, 27 luglio 2022

Addis Abeba (Agenzia Fides) – "Un popolo unito e uno stato funzionale non possono mai essere intimiditi da gruppi come Al Shabab" ha dichiarato il presidente della regione somala Mustafe Omer in merito agli scontri registrati ieri, 26 luglio 2022, al confine con il distretto di Ferfer, nella regione dell’Etiopia orientale.
Si stima che almeno 85 membri del gruppo jihadista Al Shabab, che ha tentato di nuovo di attraversare il confine con l'Etiopia, sono morti in combattimento con l'esercito etiope. Conferma ulteriore è pervenuta direttamente all’Agenzia Fides da una fonte locale che per motivi di sicurezza ha chiesto l’anonimato. “Si tratta di scontri che si stanno ripetendo con molta frequenza e si teme che Al Shabab voglia trovare ‘alleati’ con altri gruppi ribelli etiopi e aprire nuovi fronti in Etiopia. Questo di Ferfer è un attacco militare molto forte, mai verificato finora, arrivato del tutto inaspettatamente a differenza di quello della scorsa settimana nel sud-est dell'Etiopia dove sono morti almeno venti soldati etiopi e 154 jihadisti. Adesso diventa evidente che i jihadisti stanno agendo con i diversi gruppi insorgenti etiopi. In pratica questa crisi interna con il Tigray e con gli amhara – ha ribadito la fonte di Fides - ha aperto un nuovo fronte di guerra in Oromia. L'Esercito di liberazione di Oromo (OLA) è entrato in guerra con l’Oromia e c’è l’enorme rischio che l’ala più estremista oromo potrebbe allearsi con Al Shabab. Possiamo aspettarci altre frontiere aperte… conoscendo il modello di attacco di Al Shabab, due operazioni a distanza di così poco tempo fa pensare che non sia un attacco incidentale ma che sia programmato”.
Le forze speciali della regione somala e dell'esercito etiope sono attualmente impegnate in una missione per espellere i restanti combattenti di Al Shabab da queste aree e rendere completamente sicuro il confine etiope. "Le nostre coraggiose forze speciali stanno dimostrando ancora una volta che la pace nella regione non è alla mercé dei terroristi", ha ribadito Omer.
Secondo una dichiarazione della regione somala, Al Shabab intendeva entrare nella regione dell'Oromia (ovest, centro e sud) per incontrare i ribelli OLA, presumibilmente responsabili dell'uccisione di civili. Non è la prima volta che le autorità etiopiche accusano i gruppi armati operanti nel Paese di avere legami con i jihadisti somali. L'8 luglio, le forze di sicurezza etiopi hanno affermato di aver contrastato i ripetuti tentativi di Al Shabab di stabilire legami con i ribelli del Fronte popolare per la liberazione del Tigray (PFLT), in guerra in quella regione con il governo centrale dal 2020.
Al Shabab, gruppo affiliato alla rete di Al Qaeda dal 2012, perpetra spesso attacchi terroristici nella capitale somala, Mogadiscio, e in altre parti della Somalia per rovesciare il governo centrale e stabilire con la forza uno Stato islamico in stile wahhabita (ultraconservatore). Inoltre, Al Shabab controlla diverse aree della Somalia, in particolare le aree rurali del centro e del sud, e attacca anche le nazioni vicine come il Kenya. La Somalia è in uno stato di guerra e caos dal 1991, quando il dittatore Mohamed Siad Barre è stato rovesciato, lasciando il Paese senza un governo efficace e nelle mani delle milizie islamiste e dei signori della guerra.
(GF/AP) (Agenzia Fides 27/7/2022)


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