AFRICA/RD CONGO - Dopo 120 anni di evangelizzazione il villaggio di Yanonge festeggia la prima suora

sabato, 16 luglio 2022

Yanonge (Agenzia Fides) – “Marthe ci rappresenta tutti, come Chiesa che cerca il volto del Signore” scrive p. Vittorio Farronato dalla Repubblica democratica del Congo facendo riferimento alla prima ragazza diventata suora nel villaggio di Yanonge dopo 120 anni di evangelizzazione.
“Guardando il volto del Signore, - prosegue il missionario comboniano - nei suoi occhi vediamo come in uno specchio la gente che egli ama e ci voltiamo verso le persone del mondo per guardarle con i Suoi occhi, e tradurre la sua premura, e dire il valore di ogni vita.”
P. Farronato testimonia l’attività missionaria portata avanti in questo anno raccontando la vita del villaggio. “Abbiamo concluso il ciclo dei Battesimi di quest’anno: tra il centro e i villaggi erano circa 150, soprattutto adolescenti tra i 12 e i 17 anni, che hanno fatto i tre anni di catecumenato. Provo a inventare forme nuove, a volte piccole scene teatrali, narrazioni di storie bibliche dove ci sia un bambino/adolescente nel quale possano riconoscersi. Ho acquistato una piccola fotocopiatrice a colori, ho pitturato molti disegni di stile africano per fotocopiare libretti per tutti i villaggi. Adesso ci stiamo organizzando per recuperare tanti giovani lasciati a sé stessi, abbiamo una buona collaborazione da parte dei laici locali. Li accompagniamo nella formazione. Con noi c’è un giovane missionario congolese, P. Biangbali Abaingu Blaise, ed è arrivato un nuovo membro nella comunità, Fr. Romero Arias Hernán, del Perù, medico con tanti anni di esperienza tra Congo e Sudan.”
“Il cambiamento climatico si sente anche qui con piogge irregolari e un calore esagerato - aggiunge. Un organismo dell’Unione Europea ha stabilito una base a Yanonge, per proteggere la foresta, migliorare l’agricoltura tradizionale, promuovere il piccolo allevamento, valorizzare gli alberi vendendo un prodotto semilavorato. Anche noi della missione portiamo avanti iniziative non da poco: 7 grandi stagni per i pesci dov’era boscaglia e palude; abbiamo piantato un bosco di acacie, centinaia di agrumi, un migliaio di alberi della foresta, caffè, cacao, alberi da frutta e altro.” Il missionario spiega che nel paese non c’è lavoro salariato, “a parte un po’ di maestri e impiegati statali il denaro che circola è scarso. Da un anno abbiamo cominciato formazioni ed esperienze per fare l’apicoltura, nel bosco di acacie che abbiamo piantato. Qui le arnie hanno una forma all’africana. Le prime sei case fremono di api al lavoro; adesso vogliamo mettere altre 6 casette, per arrivare forse a 30. L’organismo dell’Unione Europea ci accompagna nelle formazioni tecniche; con la gente abbiamo creato un’associazione riconosciuta dallo Stato. In futuro speriamo di mettere un ufficio per la vendita dei vasetti di miele di Yanonge. Dicevo agli amici: un organismo fa progetti con la forza dei dollari; la Chiesa fa opere di misericordia con la forza della solidarietà. Alla scuola di Gesù conosciamo il valore di ogni persona, conosciamo la premura del Padre, proviamo a raccontarlo con le mani, spiegarlo con la parola, celebrarlo nella liturgia.”
P. Ferronato conclude così: “la vita ci lima tutti e poi, tra Covid e Ucraina, tutto si complica, si è inquieti per l’avvenire. A volte andiamo avanti controvento, ma è un servizio profetico, non solo ottimismo ma speranza”.
(AP) (Agenzia Fides 16/7/2022)


Condividi: