EUROPA/RUSSIA - La comunità cattolica di Mosca: di fronte al conflitto, pregare per la pace, sperare in Dio, toccare le ferite dei sofferenti

lunedì, 4 luglio 2022 chiese locali   sinodo dei vescovi  

Mosca (Agenzia Fides) – “Le ostilità armate in Ucraina, le sofferenze della popolazione di quel Paese e – anche se non paragonabili – della Russia provocano domande e ‘rivendicazioni’ nei confronti di Dio stesso, della Chiesa, dubbi sul senso della vita, nonché odio e rabbia. In questa situazione di polarizzazione, anche i correligionari sono talvolta percepiti come ‘nemici’. Per questo è importante: la preghiera zelante per la pace nello spirito della consacrazione dell'Ucraina e della Russia da parte di Papa Francesco al Cuore Immacolato di Maria, colta anche da alcuni ortodossi come un segno importante, perché, come sempre in circostanze estreme, la consapevolezza della propria impotenza ci dà la possibilità di riporre con maggior consapevolezza le nostre speranze in Dio stesso, di riscoprire la forza e l’importanza della preghiera, che in molti casi diventa ‘l’unica risposta possibile, anche alle divisioni”. E’ quanto si legge nel Documento conclusivo dei lavori sinodali per l’Arcidiocesi della Madre di Dio, appena pubblicato e pervenuto all’Agenzia Fides. Il testo, riferendosi alla guerra in corso in Ucraina, chiede “la disponibilità a toccare le ferite, proprie e altrui, come l’apostolo Tommaso toccò le ferite di Cristo; il mantenimento del contatto, anche ‘dall’altra parte del confine’; di servire la pacificazione in ogni contesto; si servire i bisognosi, indipendentemente dal loro background o dalle loro opinioni”.
Il Sinodo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, convocato da Papa Francesco per il biennio 2021-2023, si articola in più fasi e prevede per la prima volta il coinvolgimento ampio e attivo dei laici durante questa fase iniziale, dedicata all’ascolto delle istanze provenienti da diversi gruppi e comunità.
“Il risultato più importante, secondo me, è l’apertura alla relazione con gli altri, che ci ha portato a desiderare di continuare questa ‘strada insieme’ anche in futuro; e a prendere coscienza della nostra comune responsabilità nei confronti della Chiesa”, riferisce all’Agenzia Fides Oksana Pimenova, coordinatrice del “Centro giovanile” (“Molodëžnyj centr”) di Mosca, uno dei gruppi di cattolici russi dell’Arcidiocesi della Madre di Dio, che dal settembre 2021 hanno partecipato alla prima fase del cammino sinodale. Insieme con p. Stephan Lipke SJ, segretario della Conferenza Episcopale Cattolica della Federazione Russa, e con don Georgij Kromkin, Direttore del servizio diocesano di informazione, Oksana Pimenova è stata incaricata di redigere il testo.
Con i documenti conclusivi delle altre tre diocesi suffraganee che compongono la Provincia Ecclesiastica della Chiesa Cattolica in Russia, il testo viene inviato alla Conferenza Episcopale Cattolica della Federazione che, partendo dai quattro documenti provvisori, comporrà il testo definitivo che giungerà presso la Commissione sinodale del continente europeo.
L’Arcidiocesi della Madre di Dio, guidata da mons. Paolo Pezzi, copre un territorio di 2.629.000 km² e comprende un centinaio di comunità, presso le quali sono nati 82 gruppi di lavoro nei quali è stato messo a tema il cammino sinodale come strada per vivere una piena appartenenza alla Chiesa cattolica e alla propria comunità locale. A causa di diverse difficoltà legate alla pandemia e alla situazione geopolitica, non in tutti i gruppi è stato possibile giungere ad un testo redatto congiuntamente, ma ben 52 sono stati i contributi consegnati e discussi all’incontro conclusivo della prima fase sinodale, svoltosi a San Pietroburgo il 15 e il 16 giugno. Partendo da questa base di testi che esprimevano le questioni discusse nei mesi di lavoro, il Documento conclusivo dell’Arcidiocesi si fa portatore delle problematiche e delle istanze di rinnovamento espresse tanto da gruppi maggioritari, quanto da gruppi minoritari.
Come si apprende dal testo, sono stati diversi gli esponenti ortodossi e di altre confessioni cristiane che hanno preso parte agli incontri sinodali. Tra le diverse problematiche e necessità evidenziate nel testo emergono: il bisogno di approfondire la dimensione comunitaria della vita di fede; il tarlo del clericalismo, cui si contrappone il desiderio di una maggiore collaborazione tra clero e laici; la necessità di migliorare la formazione dei catechisti; un utilizzo più ampio efficace dei mezzi di comunicazione; la difficoltà nel a trattare il tema dell’esercizio dell’autorità nella Chiesa. Si rimarca, inoltre, la necessità di un accompagnamento specifico dei coniugi appartenenti a diverse confessioni cristiane, la cui esperienza è definita come “la più alta forma di dialogo interconfessionale”. Il Documento, come si legge anche nella lettera di accompagnamento alla sua pubblicazione firmata da mons. Pezzi, esprime l’auspicio che il lavoro sinodale continui negli anni a venire, ricordando che lo scopo della vita nella Chiesa è l’incontro con Cristo stesso. Guardando al nuovo anno pastorale, Oksana Pimenova conclude: “Sono profondamente colpita dall’azione dello Spirito Santo, perché sperimentiamo insieme una reale conversione del cuore e, al pari del Documento scritto, noi stessi diventiamo ‘documenti vivi’, chiamati a testimoniare e a continuare il cammino sinodale nelle nostre comunità: segno della Chiesa viva e delle relazioni feconde con i fratelli e le sorelle in Cristo”.
(CD-PA) (Agenzia Fides 4/7/2022)


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