AMERICA - Organizzazioni della società civile e delle realtà religiose: in prima linea negli aiuti ai richiedenti asilo e ai migranti

martedì, 21 giugno 2022 emigrazione   chiese locali   politica   società civile  

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Mexico City, Mexico - September 23, 2021: Haitian migrant families wait in front of the Mexican Commission for Refugee Assistance to request refuge in Mexico.

Bogotà (Agenzia Fides) – Una richiesta alle maggiori organizzazioni internazionali, soprattutto l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), perché rafforzino il loro sostegno ai progetti non solo dei governi, ma soprattutto dalle organizzazioni della società civile, incluse le organizzazioni religiose, in quanto “sono gli operatori in prima linea che promuovono aiuto umanitario, economico, legale e lavorativo ai richiedenti asilo e ai migranti”.
L’appello è stato lanciato da Red Clamor, la Rete ecclesiale Latino-americana impegnata nel campo della migrazione, della tratta, degli sfollati e dei rifugiati, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, celebrata ogni anno il 20 giugno. "Il lavoro coordinato dei governi nazionali e locali con le istituzioni internazionali competenti è indispensabile – afferma Red Clamor -, ma lo è soprattutto con le organizzazioni della società civile che costituiscono, in molti casi, l'unica forma di aiuto a cui hanno accesso".
Nel suo pronunciamento, firmato dal Presidente, Monsignor Gustavo Rodriguez, Arcivescovo di Yucatan (Messico), Red Clamor sottolinea “l'aumento senza precedenti del numero di persone costrette a lasciare i loro luoghi di origine”, che determina un appello ai governi affinché “rispettino e facciano il possibile perché ogni persona abbia diritto a cercare sicurezza”. La maggior parte degli stati del continente ha ratificato i principi sanciti dal Diritto internazionale umanitario, per cui Red Clamor chiede ai governi nazionali di onorare i loro impegni assunti in materia.
“Alla luce delle tendenze dei movimenti internazionali di persone costrette a lasciare i luoghi di origine, del clima di crescente rifiuto e xenofobia che si avverte in diversi paesi, della strategia e degli sforzi deliberati di numerosi governi di non riconoscere lo status di rifugiati all’immensa maggioranza dei richiedenti”, Red Clamor chiede che non solo vengano affrontate con volontà politica le esigenze di questa situazione, ma siano anche stabiliti “meccanismi trasparenti e includenti per la progettazione, lo sviluppo e la valutazione delle politiche per i rifugiati e i migranti nei paesi della regione”.
(SL) (Agenzia Fides 21/6/2022)


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