AMERICA/COLOMBIA - Il Chocó chiede al Papa il suo intervento per un accordo umanitario e una soluzione al conflitto

lunedì, 6 giugno 2022

CEC

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Sabato 4 giugno il Vescovo di Quibdó, Monsignor Juan Carlos Barreto, durante un incontro con Papa Francesco, in Vaticano, ha presentato al Papa la crisi umanitaria e la situazione dei diritti umani che questi territori stanno vivendo, chiedendo un suo intervento. L’incontro con il Santo Padre si è svolto in occasione dell'udienza concessa ai membri della "Casa hogar Deutschland e.V", che svolgono un'opera di assistenza alle ragazze e alle donne nelle regioni in conflitto del Chocó, nella Colombia occidentale, sostenendo alcuni progetti umanitari nella zona.
In una lettera che è stata letta al Papa da Monsignor Barreto, firmata anche dai Vescovi Mario de Jesús Álvarez Gómez, di Istmina-Tadó, e Hugo Alberto Torres Marín, di Apartadó, si evidenzia “la bellezza e la ricchezza” di questi territori, la ricchezza della biodiversità riconosciuta a livello mondiale, la foresta che copre gran parte del territorio e costituisce una “riserva di acqua e ossigeno per l’umanità”. La popolazione è costituita per l’80% da afrodiscendenti, il 14% indigeni e il 6% meticci. La spiritualità è fortemente influenzata dalla figura di San Francesco, cui è dedicata la cattedrale e diverse altre chiese, ulteriore motivo di affetto per Papa Francesco che ha scelto da Pontefice il nome del Santo di Assisi. Quibdò, capitale del Chocò, era stata indicata dalla Conferenza Episcopale come possibile tappa del viaggio del Papa in Colombia nel 2017.
“In mezzo a tanti valori, la popolazione del Chocò vive una drammatica crisi umanitaria e dei diritti umani” prosegue la lettera, evidenziando che il 64% dei suoi abitanti vive nella povertà, che affonda le sue radici “nell'abbandono da parte dello Stato, nelle azioni perverse dei gruppi armati, nella debole attuazione dell'Accordo di Pace e negli interessi di vari gruppi economici. Il Pacifico colombiano, come altre regioni del paese, è diventato una scena di guerra e illegalità che distrugge la vita di persone e comunità".
Le missioni umanitarie svolte dalla Chiesa, dalla società civile e da rappresentanti della comunità internazionale, hanno evidenziato la crisi umanitaria, ambientale, economica e sociale che le comunità devono affrontare, che si manifesta nello sfollamento forzato, nei morti e nei mutilati dalle mine antipersona, nel reclutamento di minori, nelle minacce a leader e comunità, negli omicidi, nelle estorsioni e in altri crimini. La violenza nella città di Quibdò ha causato più di mille morti tra i giovani negli ultimi dieci anni, e l’alto numero di suicidi tra i giovani, soprattutto nelle comunità indigene, riflette la disperazione e il terrore che si vivono nella regione.
“Amato Papa Francesco, il Chocó ha bisogno di condizioni di vita dignitose e chiede a gran voce il suo intervento apostolico – conclude la lettera - per il raggiungimento di due obiettivi fondamentali: un accordo umanitario e una soluzione negoziata del conflitto armato. Altrimenti la sofferenza della gente aumenterà e mieterà molte più vittime. Santo Padre, il dipartimento di Chocó la ama e desidera ardentemente la sua voce di speranza e una benedizione che sarà balsamo e forza per continuare il difficile cammino".
(SL) (Agenzia Fides 6/6/2022)


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