AMERICA/PERU’ - I Vescovi al Presidente e ai parlamentari: “Assumetevi la responsabilità per la quale siete stati eletti!”

venerdì, 22 aprile 2022 conferenze episcopali   politica   situazione sociale   economia  

Celam

Il Presidente Pedro Castillo

Lima (Agenzia Fides) – “La Conferenza Episcopale Peruviana, che ben conosce la realtà che vivono i peruviani in tutti gli angoli del paese, lancia un appello urgente ai suoi leader politici perché assumano con maggiore responsabilità l’attuale congiuntura, mettendo da parte gli egoismi; raggiungendo il consenso sulle riforme politiche necessarie e adottando misure radicali contro la corruzione. Il potere deve essere al servizio del popolo e non al servizio dei rappresentanti o di coloro che si arrogano questa condizione, al di là di quanto stabilisce il nostro ordinamento giuridico e sociale". A chiederlo con veemenza, ancora una volta, sono i Vescovi peruviani, nel documento diffuso il 21 aprile con il titolo "Responsabilità, stabilità e rispetto per la governabilità, a favore del popolo peruviano", che segue diversi precedenti pronunciamenti dell’Episcopato sulla stessa materia.
Dal 2016 il paese sta vivendo una crisi politica aggravata dall’instabilità costante dei leader e dei gruppi di potere, dalla crisi sanitaria provocata dalla pandemia di Covid 19 con le sue conseguenze economiche e sociali. “I cittadini più poveri e vulnerabili sono quelli che soffrono maggiormente le conseguenze di questa instabilità politica” sottolineano i Vescovi, ricordando che le recenti misure economiche adottate per generare lavoro e produttività sono insufficienti a fronteggiare la dura situazione che il paese attraversa.
I Vescovi ricordano che, secondo l'articolo 110 della Costituzione politica del Perù, il Presidente della Repubblica “rappresenta la Nazione”: “rappresenta tutti allo stesso modo, non un gruppo o interessi subalterni, tanto meno quote politico-partitiche… La sua missione è lavorare per il benessere del popolo peruviano”. In nove mesi della nuova amministrazione, si sono succeduti quattro diversi gabinetti ministeriali, l’assenza di leadership e di un orizzonte socio-politico ed economico, “risultano molto preoccupanti ed esigono una soluzione immediata”.
“La nostra debole democrazia non sopporta ulteriormente l’instabilità” ribadiscono i Vescovi e sottolineano che non compete alla Chiesa intervenire nelle questioni politiche, tuttavia “la grave crisi che vive il paese ci obbliga ed esortare sia la classe politica che la società civile a cercare e a promuovere un dialogo democratico, trasparente e onesto, per raggiungere un consenso autentico”.
La Conferenza episcopale peruviana invita pertanto ad abbandonare posizioni particolari in vista di un bene superiore, stabilendo un’agenda di priorità per rispondere alle esigenze di base della popolazione, e conclude con questo appello: “Signor Presidente della Repubblica e Signori Parlamentari, assumetevi la responsabilità per la quale siete stati eletti! La democrazia in questo momento critico non può essere un riflesso dello scontro tra Poteri dello Stato né di posizioni intransigenti che contribuiscono ad una maggiore instabilità. La democrazia deve portarci a cercare la governabilità e il bene comune, così come a garantire la libertà di espressione, l'indipendenza dei poteri e il rispetto della dignità umana per eccellenza”.
(SL) (Agenzia Fides 22/4/2022)


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