ASIA/LIBANO - Il Patriarca maronita Raï: la visita del Papa è una benedizione per il popolo e un segnale d’allerta per chi comanda

lunedì, 11 aprile 2022 medio oriente   chiese orientali   papa francesco   aree di crisi   geopolitica  

Bkerké (Agenzia Fides) – L’annuncio della prossima visita di Papa Francesco in Libano rappresenta “una benedizione per il popolo, una speranza per la Patria e un segnale di allerta per i dirigenti”. Così il Cardinale libanese Béchara Boutros Raï, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, ha delineato la portata e l’impatto assunti nell’attuale contesto libanese dalle informazioni diffuse la scorsa settimana in merito al prossimo viaggio papale in terra libanese, previsto nel mese di giugno (vedi Fides 6/4/2022).
Le considerazioni del Patriarca riguardo all’annuncio della prossima visita papale e altri recenti fatti di portata internazionale riguardanti il Libano, sono state inserite dal Patriarca maronita nell’omelia da lui pronunciata nella domenica delle Palme, durante la liturgia eucaristica che ha presieduto domenica 10 aprile presso la sede patriarcale di Bkerké. Soffermandosi sull’annuncio della prossima visita papale, Il Patriarca ha rimarcato che tale visita “si inserisce nel contesto dell'impegno profuso dalla Santa Sede per aiutare il Libano a uscire dalla sua profonda crisi e mantenerlo nel sistema delle nazioni democratiche”. A tal riguardo, il Cardinale Raï ha ricordato le precedenti presenze pontificie nel Paese dei Cedri (la breve sosta di Paolo VI nel 1963 durante il viaggio in India, il viaggio di Giovanni Paolo II nel 1997 quello di Benedetto XVI nel 2012). Anche l’attuale Vescovo di Roma – ha proseguito il Patriarca maronita – “desidera che il Libano goda di una buona condizione da parte di una classe politica che metta l'interesse pubblico al di sopra di ogni altra cosa”.
Nel corso della sua omelia, il Patriarca maronita ha accostato l’annuncio della prossima visita papale in terra libanese a altre due recenti buone notizie riguardanti il Libano: l’accordo preliminare raggiunto dalla dirigenza libanese con gli esperti del Fondo Monetario Internazionale per far fronte alla devastante crisi economica in cui è precipitato il Paese dei Cedri, e il ritorno a Beirut degli ambasciatori di Arabia Saudita e Kuwait, che nel 2021 erano stati ritirati dai rispettivi governi in una fase di tensioni diplomatiche tra il Libano e i Paesi del Golfo. Riferendosi a quei Paesi, il Patriarca ha sottolineato che “il Libano è un loro amico fedele, e decine di migliaia di libanesi vi lavorano, e contribuiscono alla loro crescita e prosperità con la loro esperienza, le loro prestazioni e la loro competenza”.
Riguardo alle prossime elezioni parlamentari libanesi, in programma il 15 maggio, il Patriarca ha sottolineato che l’appuntamento elettorale è un’occasione propizia per “fare la differenza tra presente e futuro”, e ciò sarà possibile se dalle urne uscirà un Parlamento “che realizzi il sogno del cambiamento e la volontà del popolo”. Per questo – ha sottolineato il Cardinale Raï – tutti i libanesi devono esercitare il loro diritto di voto, tenendo presente che la partecipazione alle elezioni parlamentari rappresenta oggi più che mai “una responsabilità nazionale, in circostanze che richiedono il rinnovamento della vita e della classe politica”
(GV) (Agenzia Fides 11/4/2022)


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