AFRICA/ETIOPIA - I Vescovi denunciano gli stupri di guerra; aperture per una possibile pace, ma la situazione umanitaria rimane disperata

sabato, 8 gennaio 2022 guerre   crimini di guerra   vescovi  

Addis Abeba (Agenzia Fides) - “La guerra causa sempre devastazione, perdite di vite umane, distruzioni di beni, disgregazione delle comunità, sfollamento e altre crisi umane correlate” affermano i Vescovi cattolici dell’Etiopia in una dichiarazione rilasciata al termine della loro 52esima Assemblea Plenaria, tenutasi presso il centro pastorale dei missionari della Consolata di Modjo.
La guerra scoppiata nel novembre 2020 tra le forze del Fronte di Liberazione Popolare del Tigrai (TPLF), da una parte, e l’esercito etiopico appoggiato da alcune formazioni regionali etiopiche e l’esercito dell’Eritrea, dall’altra, ha provocato conseguenze devastanti sulla popolazione civile. Come denuncia la Conferenza Episcopale dell’Etiopia, “molte persone hanno perso la vita, diverse altre sono state costrette allo sfollamento, altre ancora hanno perso i loro beni, molte sono state imprigionate, e tantissime ragazze e donne sono state violentate”. La guerra, affermano i Vescovi, ha fortemente compromesso “l'armonia sociale che esisteva tra le persone” facendo vivere i cittadini nella paura e nell'incertezza.
I Vescovi hanno ribadito l'impegno della Chiesa cattolica a rispondere alla crisi umanitaria nel Paese e hanno in programma di raccogliere circa 2 milioni di dollari USA per aiutare le popolazioni colpite.
Nel frattempo, dopo che le forze governative hanno respinto l’offensiva dei tigrini che si sono ritirati nel loro territorio, il governo di Addis Abeba ha liberato alcuni oppositori e ha promesso l’avvio di un dialogo nazionale. “La chiave per una pace duratura è il dialogo", afferma un comunicato del governo che sottolinea che “uno degli obblighi morali di un vincitore è la misericordia”. Il Tigrai però rimane isolato dal resto del mondo e gli aiuti umanitari fanno fatica ad arrivare. La situazione negli ospedali tigrini è disperata per la mancanza di medicinali e di altre forniture mediche. (L.M.) (Agenzia Fides 8/1/2022)


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