AFRICA/BENIN - “Grave errore pensare che l'opera missionaria della Chiesa sia finita”: celebrati 160 anni di evangelizzazione

giovedì, 2 dicembre 2021

SMA

Ouidah (Agenzia Fides) - “La nostra Chiesa oggi commemora un doppio evento: la Chiesa che accolse centosessanta anni fa gli intrepidi missionari della Società delle Missioni Africane (SMA) e il ricordo, che risale esattamente a dieci anni fa, della visita di Papa Benedetto XVI, venuto a celebrare a Ouidah, nella basilica dell'Immacolata Concezione, i 150 anni di evangelizzazione” (vedi Agenzia Fides 13/5/2011) scrive all’Agenzia Fides padre Brice Ulrich Afferi, ivoriano, incaricato per l’Ufficio Comunicazioni SMA. “In quell’occasione, con la pubblicazione dell'Esortazione apostolica post-sinodale Africae Munus, sulla Chiesa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace, il Papa emerito ci offrì come una ‘mappa stradale’.
Le celebrazioni hanno avuto il via il 17 aprile 2021 e si sono concluse il 20 novembre 2021 davanti a una folla di cristiani e autorità civili. In questa occasione è stato inaugurato un edificio con una casa di accoglienza e sale conferenze, in memoria dei primi missionari: p. Francesco Borghero, italiano originario della diocesi di Genova, primo missionario italiano della SMA e fondatore delle Chiese del Benin e della Nigeria, e p. Francisco Fernandez, spagnolo, sbarcati a Ouidah il 18 aprile 1861. “Tra le iniziative portate avanti, il 18 e 19 novembre 2021 ricercatori e teologi si sono riuniti per riflettere insieme sullo stato attuale della Buona Novella ricevuta 160 anni fa e per una rilettura e un'analisi dell'Esortazione apostolica post-sinodale di fronte ai vincoli e alle realtà odierne. Gli atti sono ancora in preparazione per una prossima pubblicazione” racconta il missionario.
Questo è solo un altro passo nella storia della Chiesa del Benin, ha sottolineato p. Désiré Salako, Superiore della Provincia SMA Benin-Niger. “Sarebbe un grave errore pensare che l'opera missionaria della Chiesa sia finita – ha aggiunto -. La missione non è finita. Deve entrare in nuovi mondi da scoprire. La Parola di Dio non deve essere incatenata e, come Apostoli di Gesù, non possiamo non parlare e dire al mondo che Gesù è vissuto, è morto e risorto e che di Lui siamo testimoni.”
(BUA/AP) (Agenzia Fides 2/12/2021)

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