ASIA/MYANMAR - Chiese e monasteri rifiutano i finanziamenti della giunta militare; la resistenza proclama la "guerra difensiva"

martedì, 7 settembre 2021 diritti umani   comunità religiose   buddismo   cristianesimo  

Hakha (Agenzia Fides) - La giunta militare del Myanmar ha disposto una donazione in denaro ai Pastori cristiani e ai leader buddisti in tutte le città dello stato di Chin, attraverso i comandanti dell'esercito locale. I militari hanno convocato pastori e parroci delle chiese e monaci buddisti dei monasteri, per donare loro un contributo di 18.000 kyat birmani (circa 11 dollari USA), al fine di utilizzarli nelle loro chiese, ma quasi tutti i leader religiosi hanno rifiutato il denaro. "Non vogliamo essere comprati né considerati organici o vicini all'esercito", rileva a Fides un Pastore battista tra i circa 3.000 Pastori protestanti battisti dello stato Chin, chiedendo l'anonimato per motivi di sicurezza. "Tuttavia per evitare ritorsioni contro la nostra famiglia o la nostra comunità, abbiamo partecipato all'incontro con i comandanti militari, restituendo garbatamente il denaro offerto" informa.
"Nei giorni scorsi - riferiscono fonti di Fides nella diocesi di Hakha - l'esercito ha cercato e compilato un elenco dei leader religiosi di chiese e monasteri come destinatari della donazione, ma la maggior parte dei leader cristiani e buddisti non ha voluto fornire i propri nomi. Molti leader religiosi hanno affermato che invece di donare del denaro, l'esercito dovrebbe proteggere gli edifici religiosi che sono stati colpiti, danneggiati, sequestrati o devastati" (vedi Fides 1/9/2021).
Intanto la giunta militare birmana ha rilasciato il controverso monaco buddista Ashin Wirathu, noto per la sua retorica nazionalista anti-musulmana, dichiarando decadute tutte le accuse a suo carico. Il monaco era stato accusato di sedizione dal precedente governo civile del Myanmar. Noto per il suo sostegno all'esercito, Wirathu ha più volte pronunciato discorsi di istigazione all'odio verso i musulmani Rohingya, animando il "Movimeno 969" di matrice nazionalista-buddista. Negli ultimi anni aveva promosso discorsi nazionalisti, criticando l'allora leader Aung San Suu Kyi e il suo governo della Lega Nazionale per la Democrazia. Nel 2019 è stato imputato per incitamento a "odio e disprezzo" contro il governo civile. Fuggito, si era arreso alle autorità nel novembre del 2020, ed era in attesa di giudizio.
A livello di resistenza popolare, il governo di unità nazionale del Myanmar (National Unity Government, NUG) , composto da politici e leader sociali a favore della democrazia, ha ufficializzato il 7 settembre una “guerra difensiva” contro la giunta militare. “Durante questa rivoluzione popolare, tutti i cittadini del Myanmar devono ribellarsi in tutto il paese contro la giunta militare, guidata dal generale Min Aung Hlaing", afferma il NUG. “Sono passati mesi di crudeli omicidi, torture e arresti da parte dei militari. Tutti conoscono i continui atti disumani perpetrati dai soldati quando occupano case, edifici religiosi, ospedali e scuole", ha detto Duwa Lashi La, politico di etnia Kachin, attualmente presidente ad interim del NUG.
Il governo ribelle, che resta fedele al movimento democratico e alla leader Aung San Suu Kyi, ha creato proprie milizie, le Forze di Difesa Popolari, per combattere l'esercito del Myanmar. In un messaggio pubblico, il NUG chiede a soldati e poliziotti di disertare dai ranghi ufficiali e di unirsi alla resistenza. Chiede inoltre il sostegno ai guerriglieri dei diversi eserciti che da decenni combattono Tatmadaw (l'esercito birmano) per una maggiore autodeterminazione per le loro regioni. Il governo-ombra si dice impegnato a costruire una democrazia federale che protegga tutti i cittadini allo stesso modo.
Almeno 1.046 persone hanno perso la vita a causa della violenta repressione dell'esercito, che ha sparato sui partecipavano a manifestazioni pacifiche mentre, secondo l'Associazione per l'assistenza dei prigionieri politici, sono detenuti oltre 6.000 oppositori.
(JZ-PA) (Agenzia Fides 7/9/2021)


Condividi: