AMERICA/PARAGUAY- I Vescovi: “Con Cristo dobbiamo essere la medicina in questo tempo della pandemia e del post-pandemia”

lunedì, 12 luglio 2021 coronavirus   eucarestia   laici   diritti umani   indigeni   conferenze episcopali  

Asuncion (Agenzua Fides) - I Vescovi del Paraguay, “consapevoli che il cammino evangelico dell'ascolto, della sinodalità, del dialogo e della concertazione, costituisce la medicina appropriata per la salute sociale”, si affidano all'intercessione di María Santísima de Caacupé e alla preghiera di tutti i cristiani, “per servire il Signore e la sua Chiesa con il cuore del Buon Pastore, che guarisce e protegge i più deboli e indifesi”. Questa l’esortazione contenuta nel messaggio dei Vescovi del Paraguay pubblicato al termine della loro Assemblea Generale ordinaria, tenutasi l’8 e il 9 luglio in presenza, mentre la prima parte dell’incontro, il 5 e il 6 luglio, si era tenuta in forma virtuale. Nel messaggio, pervenuto a Fides, i Vescovi informano di aver condiviso “momenti di preghiera e di riflessione su diversi aspetti della realtà ecclesiale e nazionale, con un atteggiamento di ascolto dei segni dei tempi per cercare la volontà di Dio”.
L’ascolto è anche l’atteggiamento fondamentale del primo passo nella preparazione all'Assemblea ecclesiale dell'America Latina e dei Caraibi, che si terrà in Messico, a novembre. Questo evento “è un'esperienza che alimenta la comunione della Chiesa latinoamericana e la apre alla comunione universale” sottolineano i Vescovi, incoraggiando “tutti i fedeli, a livello personale e comunitario” ad essere attivamente impegnati in questo processo. Quindi annunciano l’intenzione di “promuovere iniziative e azioni concrete di dialogo tra i diversi settori e protagonisti della vita nazionale, al fine di maturare proposte e sforzi consensuali che forniscano soluzioni alle grandi sfide e alle tante esigenze dei nostri fratelli, in particolare di quelli più colpiti dalla disuguaglianza e dalla povertà”.
L'Anno dell’Eucaristia, che la Chiesa del Paraguay sta vivendo quest’anno con il motto "L'hanno riconosciuto allo spezzare del pane", è un invito a tornare “all'incontro con Cristo nel mistero del Santissimo Sacramento”. I Vescovi ribadiscono che “la missione dei discepoli nasce e rinasce dal fuoco del cuore che ascolta Cristo vivente, che continua a spezzare il pane per molti, alimentando la speranza che con Lui possiamo superare lo scoraggiamento di fronte alle difficoltà, le distanze che ci separano, gli ostacoli che ci fermano”. Quindi esortano: “Con Cristo dobbiamo essere la medicina in questo tempo, della pandemia e del post-pandemia, che mette allo scoperto le malattie che dobbiamo sradicare, e sono espressioni di varie forme di corruzione morale, sociale e istituzionale, e che influenzano la coesistenza pacifica e impediscono la vita dignitosa di tutti noi che siamo fratelli”. L'Anno dei Laici e della coerenza di vita, preparato per l'anno pastorale 2022, ci interpella sull'esperienza della Parola ascoltata, che fa bruciare il cuore dei discepoli (Anno della Parola, 2020) e del mistero celebrato nell'Eucaristia (Anno dell’Eucarista, 2021): “Uniti a Cristo, tutti noi battezzati siamo impegnati ad essere ‘sale della terra e luce del mondo’ con l’annuncio e la testimonianza”, esortano i Vescovi.
Nella parte conclusiva, il messaggio si sofferma sulla pandemia da Covid 19 e sulle conseguenze per i processi educativi, rilevando che “le nuove tecnologie e le piattaforme di comunicazione sono di grande aiuto nelle circostanze attuali, ma non sostituiscono il contatto e l'accompagnamento personale richiesti nel processo educativo”, tuttavia si avverte anche “il divario digitale nelle disparità di accesso ai mezzi telematici, la mancanza di risorse…”. Per questo chiedono di continuare a lavorare insieme: “Il nostro impegno per le necessarie misure di prevenzione deve continuare con pazienza, con zelo per la vita e responsabilità per tutti. I vaccini salvano vite umane… Gli sforzi congiunti di scienza, medicina, comunicatori sociali e comunità religiose contribuiscono a placare i timori, chiarire i dubbi e promuovere la dovuta attenzione di tutti i settori per la solidarietà e per garantire l'equità nell'accesso ai vaccini e alle risorse mediche. È necessario che la pubblica amministrazione continui a fornire le risorse necessarie in questa emergenza e consolidi l'impegno per la salute dei nostri cittadini”.
Esprimendo gratitudine a medici e personale sanitario, e ricordando tutti i defunti e le loro famiglie, i Vescovi concludono il messaggio deplorando “tanta insicurezza, violenza, rapimento e abusi delle popolazioni indigene” ribadendo l'invito “a sradicare un altro male endemico che minaccia la nostra convivenza sociale” ed esortando i responsabili della sicurezza e della giustizia “a rafforzare i mezzi per garantire il rispetto della proprietà e della vita dell'intera popolazione”. (SL) (Agenzia Fides 12/07/2021)


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