AMERICA/HAITI - I Vescovi: non è il momento di cambiare la Costituzione in mezzo ad una crisi sociale e politica, in questi tempi difficili per il nostro popolo

mercoledì, 2 giugno 2021

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I Vescovi: non è il momento di cambiare la Costituzione in mezzo ad una crisi sociale e politica, in questi tempi difficili per il nostro popolo

Port au Prince (Agenzia Fides) - I Vescovi di Haiti hanno esortato il governo del Presidente Jovenel Moise ad abbandonare l'intenzione di tenere il referendum costituzionale previsto per il 27 giugno. "La Chiesa di Haiti porta in sé questa sollecitudine per tutto il popolo haitiano, sensibile alle sue domande e alle sue angoscianti preoccupazioni come elemento essenziale della sua missione (cfr Giovanni Paolo II, Redemptor Hominis, n. 15). I vari messaggi della Conferenza Episcopale haitiana (CEH) testimoniano l'impegno della Chiesa di Haiti al fianco del popolo haitiano nella ricerca della giustizia, della pace e della felicità": inizia così la dichiarazione, inviata a Fides, pubblicata con la data del primo giugno.
Il testo continua: "In questi tempi difficili della nostra storia di popolo, il grido straziante delle nostre sorelle e dei nostri fratelli trova un'eco vibrante nei nostri cuori di Vescovi, pastori del Popolo di Dio. Queste grida sono provocate dalla sofferenza subita a causa di mali terrificanti quali: il moltiplicarsi di bande armate fino ai denti che fanno la legge e impongono i loro diktat, la violenza in tutte le sue forme, i rapimenti, l'insicurezza che impedisce la libera circolazione sul territorio nazionale, la criminalità, l’impunità, l’instabilità politica, il deterioramento delle strutture statali, l'alto costo della vita, la recrudescenza del Covid-19, ecc."
"In un clima socio-politico ed economico così deleterio – proseguono i Vescovi -, invitiamo i leader politici ad evitare di caricare sulle spalle del popolo pesanti fardelli che avranno le conseguenze di rallentare o addirittura bloccare il progresso verso il pieno sviluppo. Tra questi oneri citiamo, tra gli altri, la volontà di dotare a tutti i costi il Paese di una nuova Costituzione mediante referendum".
I Vescovi ribadiscono quanto detto nel loro messaggio di Natale 2020: "se molte voci si sono levate per chiedere cambiamenti nella Costituzione o una nuova Costituzione, dobbiamo cercare il modo giusto e consensuale per arrivarci".
“La decisione di sostituire una Costituzione non va presa in mezzo ad una crisi politica in cui è difficile trovare un consenso per uscirne. Continuare a farlo spingerà il Paese in una crisi ancora più profonda. L'attuale situazione sociale e politica, fatta di divisioni, diffidenze e violenze di ogni genere, non è affatto favorevole a un progetto di tale portata, che supporrebbe la messa in comune di tutte le forze vitali della Nazione. Abbandonare il progetto referendario sarebbe dunque la saggia decisione del momento", si legge nel documento.
Infine i Vescovi fanno un appello: "Evitate, vi esortiamo, che il Paese conosca ancora giorni bui e anche peggiori di quelli che stiamo vivendo attualmente". Il testo ricorda quello che veramente è oggi necessario alla popolazione: "Il popolo haitiano attende di vedere il Paese uscire dalla povertà, dall'insicurezza, dall'instabilità e dall'illegalità cronica. Di conseguenza, lavorare per la pace e per un cambiamento fondamentale è un impulso per tutti noi e deve essere fatto ora". In conclusione pongono una domanda fondamentale per tutti: “Come farlo senza prima accettarsi come fratelli e sorelle, figli e figlie di una stessa nazione, senza rilanciare il corso democratico che permetta al popolo di scegliere i propri leader legittimi attraverso canali elettorali liberi e trasparenti?"
Il Presidente Moise sta procedendo da solo verso l'organizzazione del referendum del 27 giugno, con il quale vuole approvare una nuova Costituzione, che non ha il sostegno dell'opposizione o della comunità internazionale. Le Nazioni Unite (ONU), l'Organizzazione degli Stati Americani (OAS) e paesi come gli Stati Uniti hanno criticato il processo di consultazione intorno alla nuova Costituzione per non essere abbastanza inclusivo. Il Presidente intende anche tenere elezioni presidenziali e legislative simultanee a settembre.
(CE) (Agenzia Fides 2/06/2021)


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