AMERICA/COLOMBIA - Nuovi appelli per la fine della violenza ed il rispetto della vita e dei diritti umani

lunedì, 10 maggio 2021 situazione sociale   politica   diritti umani   povertà   coronavirus   chiese locali  

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Nuovi appelli per la fine della violenza ed il rispetto della vita e dei diritti umani

Bogotà (Agenzia Fides) – “Voglio esprimere la mia preoccupazione per le tensioni e gli scontri violenti in Colombia, che hanno provocato morti e feriti. Sono tanti i colombiani qui, preghiamo per la vostra patria” ha detto Papa Francesco al termine del Regina Caeli di ieri, domenica 9 maggio, in piazza San Pietro.
Sempre ieri a Bogotà, i leader religiosi hanno incontrato il Presidente della Repubblica, Ivan Duque Marquez, e al termine hanno rilanciato un appello comune al Governo Nazionale per superare la difficile situazione in cui si trova oggi il Paese. All'incontro hanno partecipato per la Chiesa cattolica, l'Arcivescovo Elkin Fernando Alvarez Botero, Vescovo di Santa Rosa de Osos e Segretario generale della Conferenza episcopale (CEC), e padre Jorge Bustamante Mora, Vicesegretario della CCE.
Nel messaggio pervenuto a Fides, i leader religiosi ribadiscono l’importanza del dialogo e dell'unità per superare la violenza, chiedono di mettere fine ai blocchi che colpiscono milioni di famiglie, condannano gli abusi commessi da alcuni membri della forza pubblica e apprezzano gli sforzi fatti da questa per assicurare una protesta pacifica, esortano il governo a continuare e a rafforzare i programmi sociali per le persone più vulnerabili.
“Esprimiamo il nostro sostegno alle istituzioni nella ricerca di processi di dialogo che portino alla soluzione delle necessità dei più poveri, nonché il totale rifiuto di qualsiasi forma di violenza, da qualsiasi parte provenga” scrivono i leader religiosi, quindi ribadiscono: “Sosteniamo l'esercizio dell'ascolto reciproco, il dialogo costante e aperto avviato dal Presidente della Repubblica con i rappresentanti dei diversi settori, sia a livello nazionale che regionale, per costruire insieme soluzioni volte a soddisfare le esigenze dei colombiani e a respingere ogni incitamento alla violenza, all'odio, alla discordia e alla distruzione della nostra società”.
Infine riconoscono nel Presidente e nelle istituzioni le legittime autorità della nazione ed esprimono soddisfazione per l'inizio dei dialoghi, specialmente con i giovani, al fine di creare reali opportunità di occupazione, istruzione e benessere. “Invitiamo alla stipula di accordi che permettano di superare l’emergenza sanitaria del Covid-19 e diano impulso ad una economia più includente, che apra spazi al lavoro e all’imprenditorialità sostenibile e stabile”.
Dal 28 aprile la Colombia sta vivendo una grave situazione di tensione e violenza. Le manifestazioni indette per chiedere il ritiro del progetto di riforma fiscale proposto dal governo, che avrebbe comportato pesanti conseguenze per la classe media e per i più poveri, si sono moltiplicate. Le proteste pacifiche sono degenerate, ad opera di alcuni gruppi, in scontri, violenze e vandalismi, con morti e feriti, repressi con eccessiva violenza da una parte delle forze pubbliche.
“Come Chiesa missionaria, come religiosi e colombiani, di fronte a queste situazioni di profondo dolore, non siamo indifferenti – scrivono all’Agenzia Fides gli studenti redentoristi della Colombia -. Accompagniamo ogni persona che si è unita alle marce pacifiche, siamo con le persone che gridano e soffrono in mezzo al dolore, all'ingiustizia, alla rabbia e alla disperazione. Allo stesso modo ripudiamo e condanniamo fermamente qualsiasi atto di repressione e abuso che sia contro la vita e la dignità di qualsiasi persona, ma soprattutto dei nostri fratelli più poveri e svantaggiati. Come Chiesa siamo presenti, accompagniamo le persone, denunciamo e chiediamo la fine della violenza e il rispetto per la vita. Non tolleriamo l'autoritarismo né il vandalism”.
Sacerdoti, seminaristi, religiosi e religiose, e un buon numero di laici, si sono uniti a questa causa, prosegue la testimonianza, la Chiesa colombiana ha lanciato un appello alla riconciliazione nazionale, al dialogo e alla ricerca di alternative pacifiche a beneficio di tutti. Ricordando le parole di San Oscar Arnulfo Romero e gli appelli di Papa Francesco, il messaggio conclude: “Non è possibile che come Chiesa siamo artefici e partecipanti alla divisione, alla violenza e all'odio, poiché il grande Rivoluzionario della Storia, Gesù, ci ha insegnato che cambiare le strutture di morte è possibile, mai con la promozione dell'odio e della violenza; sì con l’amore, l’impegno, la misericordia e il perdono”. (SL) (Agenzia Fides 10/05/2021)


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