ASIA/INDIA - I cristiani osservano una speciale Giornata nazionale di digiuno e preghiera per la nazione provata dalla pandemia

venerdì, 7 maggio 2021 pandemia   coronavirus   sanità   preghiera   conferenze episcopali   solidarietà   carità  

New Delhi (Agenzia Fides) - Mentre la Chiesa cattolica in India perde il suo secondo Vescovo a causa del Covid-19, registrando la scomparsa del 65enne Mons. Basil Bhuriya, Vescovo di Jabhua, in Madhya Pradesh (dopo la morte di Antony Anandarayar, Arcivescovo emerito di Pondicherry-Cuddalore), i cristiani in India osservano oggi, 7 maggio, una speciale “Giornata nazionale di digiuno e preghiera” per chiedere a Dio la fine della pandemia. “La seconda ondata devastante della pandemia ha alterato la vita in modo tremendo, con milioni di persone che lottano sotto il peso della grave crisi sanitaria e finanziaria. In questo momento della pandemia globale, esortiamo i cristiani di tutto il paese a unirsi come un'unica famiglia per pregare per un mondo libero dal Covid", recita la nota diffusa dal Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di di Bombay e Presidente della Conferenza episcopale dell'India (CBCI), pervenuta all'Agenzia Fides.
La CBCI ha fatto appello a tutte le denominazioni cristiane affinché condividano la giornata di preghiera e digiuno e si rivolgano a Dio in questo momento di angoscia, panico e dolore causato dalla diffusione delle infezioni da Covid-19. I fedeli, dovunque si trovino, in segno di comunione spirituale accendano una lampada alle otto di sera (ora indiana). La proposta è stata accolta: la "Giornata nazionale di digiuno e preghiera" viene celebrata non solo in tutte le realtà cattoliche, ma anche dalle comunità del "Consiglio nazionale delle Chiese in India", forum ecumenico della Chiese protestanti e ortodosse.
“Nella Chiesa cattolica, ai sacerdoti, alle comunità religiose e ai fedeli è stato chiesto di trascorrere almeno un'ora di adorazione davanti al Santissimo Sacramento in preghiera, con lettura della Bibbia e meditazione, recita del Rosario, preghiere spontanee, per porre fine alla pandemia. Avremo speciali invocazioni per la guarigione dei malati, per i morti, per confortare coloro che sono in lutto, per i lavoratori della sanità che sono in prima linea, per il successo nella ricerca sulla medicina e sui vaccini. A Dio chiediamo la forza della fede, della speranza e della carità", spiega a Fides il Vescovo Niranjan Sualsingh, alla guida della diocesi di Sambalpur, in Odisha (India orientale).
“Dobbiamo pregare oggi per porre fine a questa terribile pandemia. Pregate in modo molto speciale per tutti coloro che soffrono perché sono direttamente o indirettamente colpiti dal Covid-19; per quanti non hanno accesso alle cure sanitarie necessarie e di emergenza; per chi ha perso una persona cara; per coloro ai quali è stata negata la possibilità di celebrare con dignità gli ultimi riti in favore dei propri cari; per i poveri, i vulnerabili, i lavoratori migranti e i salariati a giornata, che in questo momento soffrono terribilmente", nota a Fides il Gesuita padre Cedric Prakash, scrittore e promotore dei diritti umani.
Secondo gli esperti il mese di maggio è il culmine della seconda ondata di pandemia. Pertanto seguire le linee guida sanitarie potrebbe contribuire a salvare vite. Per questo molti Vescovi chiedono a parroci, sacerdoti e religiosi di posticipare o annullare tutti i programmi ed evitare viaggi e spostamenti, a meno che non siano urgenti.
Intanto dal 4 maggio,l'Arcidiocesi di Ranchi, in Jharkhand serve il pranzo gratuito alle persone davanti al Rajendra Institute of Medical Sciences, ospedale pubblico. Oltre 300 persone ricevono il pranzo gratuito e il numero potrebbe aumentare, ha detto a Fides il Vescovo ausiliare di Ranchi, Mons. Theodore Mascarenhas. “Sono tempi duri per tutti. La Chiesa è accanto ai poveri, ai bisognosi e ai vulnerabili. Non c'è modo di rinunciare alla nostra speranza, ma piuttosto di resistere e aiutare con solidarietà e coraggio” aggiunge.
In India, con il più alto numero di contagi giornalieri (oltre 300mila) al mondo, "il sistema sanitario è crollato", ha affermato p. Suresh Mathew, direttore del settimanale "Indian Currents", in lingua inglese.
Papa Francesco ha inviato un messaggio al Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay e Presidente della Conferenza Episcopale dei Vescovi Cattolici dell’India, per l’emergenza sanitaria Covid-19 nel Paese. “In questo momento in cui così tanti in India stanno soffrendo a causa dell'attuale emergenza sanitaria, io scrivo per trasmettere la mia sincera solidarietà e vicinanza spirituale a tutto il popolo indiano, insieme con la certezza delle mie preghiere che Dio concederà guarigione e consolazione a tutti coloro che ne sono affetti questa grave pandemia”, si legge nel messaggio..
“Il mio pensiero- scrive il Papa- va soprattutto ai malati e alle loro famiglie, a coloro che si prendono cura di loro e in particolare a coloro che piangono la perdita dei loro cari. Penso anche ai tanti dottori, infermieri, operatori ospedalieri, autisti di ambulanze e a coloro che lavorano instancabilmente per rispondere all’immediato bisogno dei loro fratelli e sorelle. Con profondo apprezzamento invoco su tutti loro i doni di Dio perseveranza, forza e pace".
"In modo particolare - prosegue Papa Francesco - sono unito alla comunità cattolica del vostro Paese, con gratitudine per le sue opere di carità e solidarietà fraterna svolte al servizio di tutti. Penso soprattutto alla generosità dimostrata da tanti giovani impegnati. Mi unisco a voi nell'invocare dal Signore misericordia per i fedeli che hanno perso la vita, non ultimi il gran numero di sacerdoti, uomini e donne religiose. In questi giorni di immenso dolore, possiamo tutti essere consolati nella speranza nata dalla Pasqua e dalla nostra fede incrollabile nella promessa di Cristo di risurrezione e vita nuova”.
(SD-PA) (Agenzia Fides 7/5/2021)


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