ASIA/MYANMAR - L'era della speranza: il nuovo Governo di unità nazionale birmano, in opposizione alla giunta militare

lunedì, 19 aprile 2021 politica   diritti umani   società civile  

Bangkok (Agenzia Fides) - “Finisce un’era di paura e divisione e inizia un’epoca di speranza”. Un’epoca, dice Salai Maung Taing San, portavoce del neonato "Governo di unità nazionale birmano" , in cui “non ci saranno più né divisioni religiose né divisioni etniche”. Con queste parole, in una conferenza online, è nato il “governo ombra” che si oppone alla giunta militare che il 1° febbraio ha preso il potere con un colpo di stato. I militari hanno esautorato le autorità civili del Paese, il governo civile prima ancora che si potesse riunire il nuovo parlamento eletto nelle consultazioni dell’8 novembre. Quei parlamentari, all’indomani del golpe, hanno creato un Comitato (Committee Representing Pyidaungsu Hluttaw-CRPH) che ha annunciato il 16 aprile la formazione del Governo di unità nazionale e quella di un nuovo esercito federale.
Come confermato all’Agenzia Fides da Salai Maung Taing San, il nuovo Governo rappresenta anche i partiti delle minoranze etniche e le loro formazioni di difesa e la società civile birmana. Il processo di unificazione si basa su una Carta federale che disegna una nuova Costituzione federale, che sancisce la fine di quella del 2008 voluta dai militari. Si propone dunque come il vero rappresentante di un paese in mano a una giunta sanguinaria che ha ucciso a oggi oltre 730 persone e che ha appena trasformato la ricorrenza buddista del Nuovo Anno (Thingyan) in un bagno di sangue.
Il dottor Salai Maung Taing San, che è anche Inviato speciale del CRPH all’Onu, ha spiegato a Fides che il nuovo esecutivo ha ancora come presidente U Win Mynt e come Consigliere di stato la Nobel Aung San Suu Kyi, che mantengono le cariche nonostante siano agli arresti. L’esecutivo sarà dunque guidato dal Vice presidente Duwa Lashi La e dal premier Mahn Win Khaing Than, in un governo di 26 membri, di cui 11 sono ministri: la metà di costoro non è di etnia Bamar (etnia maggioritaria in Myanmar) e otto sono donne. Il premier è di etnia Karen e il vicepresidente di etnia Kachin. Salai Maung Taing San stesso è uno stimato medico dello Stato Chin.
Paradossalmente, la giunta ha ottenuto un risultato politico inimmaginabile solo alcuni mesi fa: far nascere un esecutivo dove sono rappresentate le minoranze etniche, che si basa su un’unità di intenti, saldatasi sull’opposizione a Tatmadaw (l’esercito birmano). Ora, per la prima volta, si prospetta una Federazione. La strada non sarà facile, a cominciare dal riconoscimento del governo clandestino ma il suo destino si chiarirà presto: il 24 aprile a Giacarta, si incontreranno i dieci membri dell’ASEAN, l'Associazione delle nazioni Sudest asiatico sulla cui mediazione puntano tutti e che ha convocato, una riunione urgente sul caso Myanmar.
Si aspettano premier e capi di Stato ma anche il responsabile della giunta militare, il generale Min Aung Hlaing. Secondo quanto appreso da Fides, il cerimoniale dovrebbe prevedere un incontro a porte chiuse col generale per avere da lui un resoconto. Poi si svolgerebbe il summit vero e proprio, con una formula che permetterebbe di capire se c'è la possibilità di una mediazione, senza far sedere al tavolo il generale, il che equivarrebbe a un riconoscimento della giunta golpista, finora evitato. Il nuovo Governo di unità nazionale birmano suggerisce che l’invito dell’ASEAN, anziché al gnerale Min Aung Hlaing, andrebbe rivolto proprio al neonato esecutivo che rappresenta realmente la popolazione birmana.
(MG-PA) (Agenzia Fides 19/4/2021)


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