AMERICA/BOLIVIA - Il servizio dell’istruzione cattolica nella società: un contributo al bene comune

mercoledì, 14 aprile 2021 evangelizzazione   vescovi   conferenze episcopali   formazione   elezioni   politica  

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Il servizio dell’istruzione cattolica nella società: un contributo al bene comune

Cochabamba (Agenzia Fides) - Il servizio della Chiesa nel campo dell’istruzione pubblica, tanto nelle scuole come nelle università: è questo il tema centrale della CVIII Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale della Bolivia, apertasi presso la Casa Cardenal Maurer dell'Arcidiocesi di Cochabamba, e durerà fino al 16 aprile. Come appreso da Fides, Nel discorso d'apertura, Mons. Ricardo Centellas, Presidente della CEB ha accolto i nuovi membri della CEB e, come primo punto di riflessione ha presentato il tema del servizio della Chiesa nella realtà boliviana, dicendo: "Viviamo un rovescio di valori, dove la menzogna è stata strumentalizzata per difendere gli interessi, come racconta la Scrittura: I soldati che hanno ricevuto molto denaro hanno detto: ‘I discepoli di Gesù sono venuti di notte e hanno rubato il corpo, mentre noi dormivamo" (Mt 28, 12-14). Un'affermazione come questa distorce la realtà dei fatti. Non c'è schiavitù peggiore che vivere aggrappati agli inganni, propri o altrui, come pretesto per non assumersi la responsabilità di fatti evidenti”. Ha proseguito il Presidente della CEB: “La democrazia è debole, traballante e senza appoggio istituzionale, non rispetta la dignità della persona, non ricerca il bene comune e non promuove la complementarità tra tutti. Sembra essere divenuta un fine, mentre essa è un mezzo per raggiungere lo sviluppo integrale di tutti i boliviani. La democrazia non è un'opportunità per sfruttare le poche risorse di cui dispone la Bolivia: si tratta di cercare un patto sociale in modo che attraverso il dialogo e il consenso si possa trovare ciò di cui la Bolivia ha veramente bisogno".
I Vescovi notano che la chiesa in Bolivia è diventata protagonista nella vita socio-politica del paese da quando la pandemia e i nuovi personaggi politici hanno fatto pressione su una popolazione stanca, affamata e colpita dal Covid.
La scorsa domenica, la Bolivia è tornata alle urne dopo il primo turno del 7 marzo, quando sono stati eletti 336 sindaci e nove governatori, con una partecipazione dell'86% del registro nazionale. Ma solo pochi giorni prima si sono susseguiti in Bolivia eventi rilevanti: l'ex presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Áñez, era stata arrestata venerdì 12 marzo con l’accusa di “sedizione e terrorismo”, accuse legate a un presunto colpo di stato contro l'ex presidente Evo Morales. In quel momento, la Conferenza Episcopale Boliviana (CEB) aveva esortato il governo a desistere dal "controllo totale del potere, dalla vendetta e dalla persecuzione", in riferimento a questi arresti (Vedi Fides 16/03/2021). Dinanzi alla forte tensione sociale, Mons. Centellas, presidente della CEB, aveva chiesto, nel rispetto del giusto processo, che fa parte dei diritti fondamentali, riconosciuti a livello internazionale, l'immediato rilascio dei detenuti.
(CE) (Agenzia Fides 14/04/2021)


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