ASIA/INDONESIA - Inondazioni in Indonesia orientale: al via la campagna di compassione e solidarietà

giovedì, 8 aprile 2021 misericordia   caritas  

Giacarta (Agenzia Fides) - E' un tempo di Pasqua segnato da sofferenza e disagio quello che vivono le comunità cristiane nella provincia indonesiana di Nusa Tenggara orientale, dove si registra una forte presenza cristiana, in alcuni territori perfino maggioritaria, con l'isola di Flores, chiamata "il cuore cattolico dell'Indonesia". I residenti sono stati investiti dal violento ciclone tropicale Seroja, che ha colpito e devastato con piogge, frane e inondazioni. Come riferito a Fides, nelle zone dove si è abbattuto il ciclone (almeno 12 tra città e distretti della Provincia), fin dal Giovedì Santo molti fedeli non sono stati in grado di partecipare ai riti pasquali e hanno vissuto una Pasqua da sfollati, nella sofferenza per aver perso i loro cari o le loro abitazioni e proprietà. Le piogge battenti, figlie di intensi sistemi perturbati che scaricano ingenti quantità di precipitazioni, "hanno provocato numerose e gravi inondazioni, simili a tsunami che hanno invaso gran parte dell'isola", dice all'Agenzia Fides una fonte cattolica nell'isola di Flores.
Mentre si aggrava il bilancio delle vittime (oltre 160 persone, 72 i dispersi) e degli sfollati (oltre 8.400), le istituzioni civili hanno organizzato la rete dei soccorsi mentre la Chiesa indonesiana, con la Caritas in prima ha lanciato un appello alla solidarietà e avviato una raccolta di fondi per venire incontro alle necessità delle comunità colpite.
Il Cardinale Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, Arcivescovo di Jakarta e presidente della Conferenza Episcopale dell'Indonesia, in un videomessaggio ha invitato i cattolici a "mostrare compassione verso le vittime delle inondazioni" che hanno colpito la provincia a maggioranza cattolica di Nusa Tenggara orientale. Le donazioni e gli aiuti possono essere inviati agli enti di beneficenza dei Vescovi, come Caritas Indonesia e la Commissione per lo sviluppo socio-economico. "La compassione è una materializzazione della nostra fede" e "può essere una benedizione per i nostri fratelli e sorelle", ha rimarcato.
Nel videomessaggio è intervenuto anche Mons. Aloysius Sudarso, Arcivescovo di Palembang, Presidente di Caritas Indonesia, conosciuta localmente come "Karina", ricordando che "la Chiesa cattolica in Indonesia non resterà in silenzio. La nostra cura verso tutti coloro che soffrono è davvero una forma concreta della nostra fede. Abbiamo appena celebrato la Pasqua, prova del coinvolgimento di Dio, attraverso Gesù, nella vita umana” ha detto. La Caritas ha ricevuto già oltre un miliardo di rupie (71.400 dollari) che saranno impiegate in programmi di riabilitazione per i profughi.
Una speciale attenzione sarà data ai circa 100.000 bambini di tre distretti (Kupang City, Kupang e Malaka) che hanno visto le lezioni e gli esami scolastici sospesi a causa delle inondazioni. Le scuole rimangono chiuse, a causa della pandemia Covid-19, da oltre un anno, con lezioni ed esami tenuti online. I danni alle infrastrutture e alle abitazioni private rendono ora impossibile la didattica a distanza. Programmi educativi sono inseriti tra le priorità per far sì che i bambini e i giovani possano continuare a riceve l'istruzione.
Papa Francesco, nell'Angelus di mercoledì 7 aprile, ha espresso la sua vicinanza dicendo: "Desidero assicurare il mio ricordo nella preghiera per le vittime delle inondazioni che nei giorni scorsi hanno colpito l'Indonesia e Timor Est. Il Signore accolga i defunti, conforti i familiari e sostenga quanti hanno perso la loro abitazione.
(PA) (Agenzia Fides 8/4/2021)


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