AMERICA/BRASILE - Alcune linee guida per l’organizzazione e il coordinamento dei gruppi di Giovani Missionari operanti in Brasile: le conclusioni del Primo Incontro dei Rappresentanti dei gruppi di Giovani Missionari

lunedì, 11 luglio 2005

Brasilia (Agenzia Fides) - Le Pontificie Opere Missionarie del Brasile hanno avviato l’organizzazione articolata dei gruppi di Giovani Missionari già operanti nel paese, con il Primo Incontro dei Rappresentanti della Gioventù Missionaria, tenutosi di recente nella sede nazionale delle POM a Brasilia. L’Incontro è stato preparato con un censimento dei gruppi già esistenti in tutto il paese, in quanto si vuole lavorare a partire delle esperienze già in atto, e di conseguenza organizzare una équipe di Coordinamento nazionale.
Da questo primo incontro emerge che molti giovani appartenenti ai gruppi missionari hanno fatto parte in precedenza della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, per cui hanno seguito la metodologia di formazione e di lavoro delle POIM, altri giovani invece provengono da gruppi pastorali e movimenti dove hanno avuto comunque occasione di vivere lo spirito missionario.
Padre Daniele Lagni, Direttore Nazionale delle POM del Brasile, rileva tuttavia una carenza nella formazione e nell’animazione dei giovani per quanto riguarda la missione ad gentes. Per questo motivo le POM, che non intendono creare una nuova struttura, vogliono presentare ai giovani la proposta della missione ad gentes in maniera tale che essi siano veri apostoli di vita, di solidarietà, del Vangelo di Gesù Cristo, ma anche offrire loro un servizio di coordinamento dei diversi gruppi. In questo modo si favorirà anche, nell’ottica della missione ad gentes, lo scambio apostolico tra le Chiese Particolari.
In questo primo Incontro dei Giovani missionari sono stati delineati il profilo dei giovani missionari, l’identikit della Gioventù Missionaria, la metodologia con cui saranno formati allo spirito e all’impegno missionario: “Il gruppo deve avere chiara coscienza del suo carisma e del suo protagonismo missionario; deve possedere senso di appartenenza alle Pontificie Opere Missionarie e conoscere, diffondere ed essere disponibile a portare agli altri la dimensione missionaria che esse offrono; possedere una esperienza viva e profonda di Cristo, ed essere disponibile a farlo conoscere a coloro che ancora non lo conoscono; deve essere capace di conoscere, accettare e trasformare la sua realtà personale e sociale alla luce del Vangelo, ecc”.
La Gioventù Missionaria deve essere inserita nella pastorale d’insieme della Chiesa, in quanto non è un movimento né una pastorale, ma un gruppo di giovani missionari legati alla Pontificia Opera della Propagazione della Fede. Quindi dovrà essere riconosciuta e far parte del Consiglio Missionario Parrocchiale (COMIPA), del Consiglio Missionario Diocesano (COMIDI) e del Consiglio Missionario Regionale (COMIRES). Inoltre la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo promuoverà progetti per l’invio di giovani alle missioni oltre le frontiere. Viene anche sottolineato che questi gruppi dovranno cercare i mezzi necessari all’auto finanziamento.
Per quanto riguarda i sussidi per la formazione dei giovani, questi saranno costituiti da pubblicazioni della stampa missionaria locale, come quella prodotta dalle POM, e altri saranno disponibili in internet, prodotti dalle altre POM del mondo,cercando sempre di favorire lo scambio delle esperienze e dei sussidi tra giovani missionari di diverse nazioni. Per dare seguito al processo avviato in questo primo incontro, sono già previsti altri incontri di riflessione e coordinamento.(RZ) (Agenzia Fides 11/7/2005, righe 38, parole 501)


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