ASIA/INDONESIA - La nazione da un anno in pandemia: l'impegno delle suore di san Carlo Borromeo

giovedì, 4 marzo 2021 pandemia   coronavirus   istituti religiosi   suore  

Yogyakarta(Agenzia Fides) - E' un grande giorno per l'intera Congregazione delle Suore di San Carlo Borromeo: "Tiriamo un sospiro di sollievo poiché 55 persone nel St. Anna Convent nella città di Yogyakarta, in provincia di Giava centrale (26 suore anziane e i 29 dipendenti) hanno superato il Covid e sono in salute", dice al'Agenzia Fides suor Yustiana Wiwiek Iswanti, Superiora Provinciale delle religiosa in Indonesia. Curare e accompagnare tutti questi pazienti affetti da Covid è stata davvero un'esperienza spirituale molto dura: "Abbiamo trasformato il ​​nostro St. Anna Convent in un ospedale temporaneo per tutti i pazienti affetti da Covid-19 poiché non potevamo mandarli nelle strutture pubbliche", afferma la religiosa. “Ci siamo presi cura dei pazienti perché riacquistassero la salute. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà: aiuti finanziari, cibo e bevande, nutrizione e integratori alimentari sono arrivati in dono dai nostri alunni e da quanti conoscono il nostro apostolato nel campo della salute e dell'istruzione ", racconta.
In Indonesia, la Congregazione religiosa delle Suore di San Carlo Borromeo è una comunità molto grande con decine di servizi educativi e sanitari presenti nelle grandi città dell'Indonesia. Per questo Suor Yustiana Wiwiek Iswanti CB ha deciso di estendere i servizi di cura e di aiuto al seminario Giovanni XXIII a Lawang, della diocesi di Malang (Giava orientale) dove sono confermati positivi al Covid-19 due sacerdoti, due suore e 26 seminaristi.
"Ad alcuni viene detto di praticare l'auto-quarantena, mentre altri vengono portati d'urgenza in ospedale” spiega a Fides padre Aloysius Rusdiana, decano del seminario. A Malang circa 170 residenti dell'istituto per disabili Yayasan Bhakti Luhur Disabled House sono positivi al Covid.
L'Indonesia segna il primo anniversario dallo scoppio della pandemia di Covid-19 nel paese, che ha visto 1,3 milioni di casi positivi, dei quali 1,1 milioni guariti e oltre 36mila decessi.
Per combattere la pandemia, il governo ha stanziato un sostanzioso pacchetto di finanziamenti utilizzati principalmente per mantenere l'attività sanitaria e pubblica in funzione, ma anche per sostenere la media e piccola imprenditoria o come sostegno alle famiglie, con misure come quella di abolire l'IVA per l'acquisto di una casa o di una automobile. Ristori e contributi sono previsti per l'industria del turismo, il settore della cultura e i trasporti.
L'economia nazionale è stata duramente colpita. Secondo l'Indonesian Statistic Bureau Agency (BPS) l'indice di povertà è ora del 10,19%, segnando un aumento dello 0,97% rispetto all'ano precedente.
Intanto le autorità sanitarie dell'Indonesia hanno avviato la prima vaccinazione di massa, cui han preso parte in primis le comunità religiosa e gli anziani. Sulla base della caratteristiche dell'Indonesia, arcipelago con migliaia di isole e luoghi remoti da raggiungere e con oltre 250 milioni di abitanti, sta diventando un punto cruciale comprendere quanto tempo ci vorrà per completare un programma di vaccinazione nazionale.
(MH-PA) (Agenzia Fides 4/3/2021)


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