AFRICA/GIBUTI - La pandemia aumenta la vulnerabilità dei bambini di strada: la Chiesa offre accoglienza

mercoledì, 27 gennaio 2021 caritas   pandemia   sviluppo   bambini di strada  

Caritas Djibouti

Gibuti (Agenzia Fides) – Il rifugio notturno per i bambini di strada di Gibuti, organizzato dalla Caritas del Paese per ridurre la vulnerabilità dei minori nel contesto pandemico, ospita 80 minori tra i 7 e 18 anni di età. La notizia è stata inviata all’Agenzia Fides dal Vescovo di Gibuti, Mons. Giorgio Bertin. “Dal 3 aprile al 31 giugno 2020 – scrive il Vescovo - 80 bambini di strada sono stati ospitati nel rifugio notturno del Caritas Djibouti Center. Dal 1° novembre al 31 dicembre 2020 ogni giorno i ragazzi hanno usufruito del centro giornaliero. Tutti sottoposti a screening per Covid-19, e nel rispetto delle misure di contenimento previste”.
Ai bambini sono stati distribuiti tre pasti al giorno e una merenda nel pomeriggio, oltre a vestiti e prodotti igienici. “Durante il tempo libero, i piccoli ospiti potevano fare attività sportive e avevano a disposizione una sala video -dice il Vescovo -. Sono stati anche impegnati in attività educative regolari, che includevano corsi di lingua (inglese e francese) e laboratori manuali. Durante il Ramadan, hanno avuto l'opportunità di cucinare e preparare il loro iftar, la cena serale.”
“Le principali difficoltà incontrate durante il lockdown sono state dovute principalmente all'esiguo numero di servizi igienici e all'intolleranza dei bambini che non erano abituati a stare in un luogo chiuso, rispettosi delle regole. Il ricovero notturno ha fornito la massima protezione ai beneficiari del programma perché ha contribuito a proteggere meglio i bambini dalla diffusione del virus”.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute di Gibuti, dall’inizio della pandemia di Covid-19 nel paese sono stati effettuati 106.004 test, 5.919 persone sono state diagnosticate positive, 5.837 guarite e 61 decedute a causa del virus.
Il minuscolo stato africano costiero si trova tra Etiopia, Eritrea e Somalia ed è l’avamposto di una task force internazionale che combatte la pirateria nell’Oceano Indiano. L’epidemia ha avuto ripercussioni negative anche sul traffico marittimo e ha imposto di adottare misure preventive ad ogni livello.
(GB/AP) (27/1/2021 Agenzia Fides)


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