AFRICA/EGITTO - Nuovo allarme della Chiesa copta: i social media fanno male alla corretta informazione ecclesiale

mercoledì, 13 gennaio 2021 medio oriente   chiese orientali   media   social network   comunicazioni sociali  

Il Cairo (Agenzia Fides) – “La moltiplicazione di piattaforme e reti sociali di comunicazione produce una situazione di caos informativo: chiunque può scrivere messaggi e diffondere in rete qualsiasi cosa senza dover render conto della autenticità dei contenuti diffusi, e senza dover nemmeno indicare la fonte da cui essi provengono”. Con queste considerazioni padre Boulos Halim, portavoce della Chiesa copta ortodossa, ha introdotto una ennesima messa in guardia in merito a informazioni distorte e vere e proprie fake news riguardanti la Chiesa che inondano i social media. Un fenomeno che produce effetti anche gravi per le coscienze di moltitudini di persone, e che a giudizio di padre Halim non può in alcun modo essere contrastato con pur doverose e tempestive smentite ufficiali. Per questo – suggerisce la messa a punto del portavoce copto - chi vuole rilanciare o commentare notizie attendibili riguardo alla Chiesa copta ortodossa è vivamente consigliato di seguire con scrupolo le informazioni divulgate o confermate dai canali di comunicazione ufficiali del Patriarcato copto ortodosso o dallo stesso Patriarca Tawadros, attenendosi ad esse e evitando di accreditare dicerie o illazioni fuorvianti.
L’ultimo caso che ha richiamato l’attenzione dei responsabili della comunicazione del Patriarcato copto ortodosso riguarda la diffusione virale sui social media della informazione secondo cui durante la divina liturgia della veglia di Natale, celebrata la sera di mercoledì 6 gennaio nel Monastero di Anba Bishoy e presieduta dallo stesso Papa Tawadros, sarebbe miracolosamente apparsa anche suor Tamav Irini, una famosa monaca copta vissuta dal 1936 al 2006, alla cui intercessione la devozione copta ha attribuito diversi miracoli, sia in vita che dopo la morte. L’impressionante propagazione della diceria, attraverso le reti sociali, ha spinto i canali di comunicazione della Chiesa copta ortodossa a diffondere una smentita ufficiale, con l’invito rivolto a tutti a non diffondere tale falsa notizia.
Tamav Irini (“Nostra madre Irene”), badessa del monastero dei Santi Mercurio e Antonio abate al Cairo, guidava adunate a cui partecipavano a volte anche migliaia di cristiani copti, parlando loro del Paradiso, del destino di felicità eterna e dei miracoli compiuti per intercessione dei Santi. A lei la devozione popolare ha attribuito anche in passato esperienze di bilocazione e apparizioni miracolose, compresa quella in cui la badessa sarebbe comparsa all’improvviso in compagnia di San Mercurio in una stanza chiusa della casa privata dell’allora Presidente egiziano Hosni Mubarak, per convincerlo a far modificare il progetto di costruzione di una autostrada che avrebbe comportato la distruzione di una parte del suo monastero.
La Chiesa copta ortodossa da tempo si interroga sull’impatto provocato dall’espansione delle reti sociali e dei social media nel vissuto concreto delle comunità ecclesiali. In un recente discorso rivolto agli esponenti del Rotary Club egiziano di Alessandria-Pharos (vedi Fides 16/11/2020), il Patriarca copto Tawadros ha voluto ribadire che non sono certo le reti sociali e i social media a poter aprire agli uomini e alle donne di oggi le porte del Paradiso, aggiungendo che i social media sono “un'arma a doppio taglio”, come un "coltello" che può essere utilizzato correttamente o in maniera errata, con un potenziale distruttivo in grado di nuocere alle singole persone e lacerare il tessuto sociale. (GV) (Agenzia Fides 13/1/2021)


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