ASIA/TURCHIA - Addio a suor Maria Concetta Mustacciu, la “custode” della Chiesa di Tarso

martedì, 12 gennaio 2021 medio oriente   missione   caritas   eucarestia   ordini religiosi   suore   pandemia  

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Tarsus (Agenzia Fides) – La pandemia da Covid-19 ha portato via un’altra silenziosa e amata servitrice della carità di Cristo in terra turca: lunedì 11 gennaio, a causa del contagio che sta mietendo vittime in tutta la Turchia, ha lasciato questo mondo suor Maria Concetta Mustacciu, della Congregazione delle Figlie della Chiesa, che dal 2013 viveva a Tarso, la città di San Paolo, come madre superiora della piccola comunità “Mater Gentium” (al centro nella foto, insieme alle consorelle Bianca Agnese Trabaldo e Maria Ballo). Di origine sarda, prima di espatriare in Turchia suor Maria Concetta aveva vissuto la sua vocazione religiosa per molti anni a servizio delle comunità parrocchiali nella città ligure di Sanremo. Poi aveva aderito senza riserve alla richiesta di iniziare una nuova, singolare avventura missionaria, nella città di nascita dell’Apostolo dei pagani.
A Tarso, nei tempi attuali, non ci sono comunità cristiane. Suor Maria Concetta, con le sue due consorelle, raccontava di Gesù ai visitatori e ai turisti che giungono a visitare la chiesa-museo dedicata a San Paolo, offrendo accoglienza e ausilio prezioso anche alle comitive di pellegrini cristiani che giungono fino a quella città nel sud della Turchia sulle orme dell’Apostolo, e chiedono di celebrare la liturgia eucaristica nel luogo di culto che porta il suo nome.
Suor Maria Concetta, insieme alle sue consorelle, uniche cristiane a Tarso, custodiva con la sua presenza, la sua preghiera quotidiana e la sua carità silenziosa, i “luoghi paolini”, nella città di nascita del grande missionario chiamato da Cristo stesso ad annunciare il Vangelo alle genti. Testimone dell’amore di Cristo in mezzo a un popolo di fede musulmana, suor Maria Concetta soccorreva senza sosta i poveri della città, ancor più in stato di bisogno a causa della pandemia, distribuendo vestiti da lei stessa puliti e rammendati, insieme ai pacchi viveri di Caritas Turchia. La sua vita ordinaria, condivisa con le sue anziane consorelle, suggerisce in maniera luminosa quale è la sorgente che alimenta ogni autentica avventura apostolica. “Che ci stiamo a fare qui?” diceva nel 1993 suor Maria di Meglio, appena arrivata a Tarso per iniziare la nuova missione affidata alle Figlie Della Chiesa. “Potremmo fare tanto bene in Africa o in Sud America - aggiungeva suor Maria -, come tante nostre eroiche consorelle… ma se noi andassimo via da Tarso, resterebbe spenta la lampada davanti al Tabernacolo. Sì, noi siamo qui per tenere accesa quella luce”. (GV) (Agenzia Fides 12/1/2021)


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