AFRICA/COSTA D’AVORIO - Un missionario: “In tempo di pandemia, la prima evangelizzazione resta il nostro punto di partenza”

sabato, 9 gennaio 2021 evangelizzazione   istituti missionari   missionari  

Ebimpé (Agenzia Fides) -“La prima evangelizzazione rimane sempre il nostro punto di partenza; siamo impegnati in modo particolare anche nelle questioni di giustizia e pace”. Così riferisce, in un colloquio con l’Agenzia Fides, il missionario italiano padre Leopoldo Molena, sacerdote della Società delle Missioni Africane (SMA) in Costa d’Avorio, parlando dell'impegno missionario nel paese africano e delle sfide che i religiosi quotidianamente affrontano.
“Con il confinamento sociale, imposto dal Covid-19 - racconta p. Leopoldo - non abbiamo potuto davvero svolgere la nostra pastorale come ritenevamo opportuno, ma siamo rimasti sempre in contatto con la nostra gente: la domenica inviamo loro messaggi telefonici e li chiamiamo per condividere una breve omelia”.
Questa situazione è stata vissuta molto duramente dai fedeli ivoriani, riferisce p. Molena: “E’ stato un grande dolore rimanere senza messa, ciascuno a pregare isolato in casa. Certo la fede è rimasta nel cuore della maggior parte dei battezzati, ma alcuni hanno detto di aver perso la fiducia in Dio, quindi questa condizione pone a noi operatori pastorali degli interrogativi e ci suggerisce che dovremo pensare a nuove vie di evangelizzazione”.
Tra le sfide più importanti per la Chiesa ivoriana c’è anche la situazione sociale e politica, che resta ancora tesa dopo il voto alle presidenziali del 31 ottobre scorso. “Tutto questo mostra la fragilità della pace in Costa d’Avorio - osserva il missionario - quando sembrava che si fosse voltato pagina dopo una crisi durata una decade, contrassegnata da due guerre civili, la violenza è diventata, in modo preoccupante, una routine. Oggi tutti gli ivoriani sono chiamati a salvaguardare il processo di pace e a ritrovare pacifica convivenza e serenità”, sostiene p. Leopoldo.
A tale scopo, i missionari della SMA attraverso la ‘Rete Shalom di trasformazione del conflitto e della Riconciliazione’ (Rest-Cor) hanno predisposto una serie di interventi mirati a sensibilizzare la popolazione. “Ci proponiamo di formare i leader delle comunità nella prevenzione dei conflitti attraverso seminari di formazione, spiega p. Molena, è importante - conclude - avviare un processo di trasformazione sociale non-violento, affinché regnino la giustizia e la pace per uno sviluppo umano e sociale integrale”.
(ES) (Agenzia Fides 9/1/2021)


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