AFRICA/CENTRAFRICA- “Morti e feriti, tra loro diversi bambini” dice il Vescovo di Bangassou catturata dai ribelli

lunedì, 4 gennaio 2021 guerre   violenza   chiese locali  

Bangui (Agenzia Fides) – “Sì, Bangassou è caduta nelle mani dei ribelli, molti dei quali mercenari e gente del Niger. La mattinata è stata frenetica. Artiglieria pesante dalle 5 del mattino e trenta tra morti e feriti” riferisce Sua Ecc. Mons. Juan José Aguirre Muñoz, Vescovo di Bangassou, città del sud della Repubblica Centrafrica catturata domenica 3 gennaio dai ribelli.
Di fronte all'insicurezza, il Vescovo ha raccolto un gruppo di orfani per tenerli al sicuro. I bambini "sono innocenti. Li guardi negli occhi e non sanno nulla di ribelli, mercenari, lotte per il potere ... Sentono solo gli spari e le esplosioni. E si spaventano molto" afferma Mons. Aguirre. "Ci sono molti bambini feriti da proiettili vaganti, bambini che scappano in Congo per sfuggire alle violenze" aggiunge.
Il Vescovo riferisce che, dopo aver cercato di resistere all’offensiva ribelle, i soldati governativi sono fuggiti da Bangassou. “I militari hanno resistito per diverse ore, fino a quando il fuoco incrociato non li ha sconfitti". Mons. Aguirre teme “la forte aggressività di questi mercenari, che cercano solo minerali e ricchezza. Come dare uno sguardo di tenerezza in mezzo a tanta violenza?"
La conquista di Bangassou avviene nel momento in cui la diocesi aveva avviato diversi progetti di ricostruzione. "Ora dovremo ricominciare da capo molti di questi. Ci sono molti traumi che devono essere curati. Il Cristo sofferente è dietro ogni shock post-traumatico” evidenzia Mons. Aguirre.
“Dovremo adattarci a un nuovo regime... Speriamo che si evitino attacchi e saccheggi. Per la Chiesa la popolazione è ancora lì, i poveri non si sono mossi né il Cristo che abita in loro, la comunità cristiana continuerà a crescere e noi con essa” conclude il Vescovo, chiedendo a tutti di pregare per la situazione nella sua diocesi e in tutto il Centrafrica.
La cattura di Bangassou arriva alla vigilia della pubblicazione dei primi risultati parziali delle elezioni presidenziali da parte dell’Autorité Nationale des Elections (ANE). Il voto del 27 dicembre si è tenuto nonostante due terzi del territorio nazionale sia occupato da gruppi armati.
Il 19 dicembre una coalizione di gruppi armati ha lanciato un'offensiva per interrompere le elezioni presidenziali e legislative e ha promesso di "marciare su Bangui". Per il momento i ribelli sono ancora tenuti a distanza dalla capitale dai Caschi blu delle Nazioni Unite e dalle forze armate della Repubblica Centrafricana (FACA), supportati dai rinforzi di centinaia di paramilitari russi e soldati d'élite ruandesi. (L.M.) (Agenzia Fides 4/1/2021)


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