ASIA/PAKISTAN - L'Arcidiocesi di Lahore sostiene gli ex detenuti cristiani per la creazione di imprese

mercoledì, 23 dicembre 2020 minoranze religiose   carcerati   solidarietà   imprenditoria   impresa   società  

Lahore (Agenzia Fides) - “Ringraziamo Dio perche oggi siamo in grado di supportare i nostri fratelli nella creazione di una propria attività di impresa. Hanno sofferto molto negli ultimi cinque anni. Abbiamo preso questa iniziativa per fare in modo che 42 ex detenuti innocenti possano gestire una nuova attività economica per sostenere le loro famiglie e non dipendere da nessuno. Questo è un regalo di Natale per tutti voi, per restituire stabilità alla vostra vita e viverla con dignità. Preghiamo per il vostro bene e invochiamo le benedizioni di Dio per le vostre famiglie": lo ha detto Mons. Sebastian Francis Shaw. Arcivescovo di Lahore, parlando all'incontro tenutosi nella chiesa cattolica di San Giovanni a Youhanabad, a Lahore, la sera del 19 dicembre.
Come appreso dall'Agenzia Fides, l'Arcivescovo ha anche ringraziato il governo pakistano e Ijaz Alam Augustine, ministro per i diritti umani e gli affari religiosi nella provincia del Punjab, per la loro cooperazione e il sostegno nel rilasciare 42 prigionieri cristiani accusati di aver partecipato a scontri e rivolte dopo gli attentati suicidi che colpirono due chiese a Lahore a marzo 2015 (vedi Fides 30/01/2020 http://www.fides.org/en/news/67318). Rivolgendosi ai presenti, l'Arcivescovo Shaw ha inoltre affermato: “Vogliamo sostenervi pienamente e desideriamo vedervi impegnati in una attività fiorente, perché possiate vivere una vita felice".
P. Francis Gulzar, Vicario generale dell'arcidiocesi di Lahore e parroco della chiesa cattolica di St. John, informa: "Aiutarli nell'avviare una impresa economica personale è la strada migliore: abbiamo consegnato dei rickshaw (mezzi di trasporto) a dieci persone, ad altri motociclette con un carretto, altri ancora hanno avuto un sostegno per aprire un'attività commerciale come un negozio di alimentari, una attività di ristorazione, un negozio di decorazione e vendita di tende e tappeti, uno spaccio di materiali per l'edilizia”. P. Gulzar aggiunge: “Tra le persone beneficiate c'è anche un ex prigioniero musulmano, che era in carcere con loro”.
L'Arcivescovo Sebastian Francis Shaw e Ejaz Alam Augustine hanno incontrato gli ex prigionieri, incoraggiandoli per il futuro. Il ministro ha detto: “Apprezziamo il grande sostegno della Chiesa per lo sviluppo delle persone. E' priorità del nostro governo liberare i prigionieri innocenti”.
I cristiani furono arrestati dopo che due attentatori suicidi colpirono due chiese, la Christ Church (protestante) e la St. John Church (cattolica), il 15 marzo 2015 a Youhanabad, la più grande colonia cristiana di Lahore, dove vivono oltre 100.000 cristiani. Durante gli attacchi 70 persone sono rimaste ferite e 15 persone sono morte. Tra loro Akash Bashir, giovane cattolico che ha fermato l'attentatore suicida all'ingresso della chiesa cattolica di San Giovanni e ha salvato la vita alle 1500 persone presenti nella chiesa.
Dopo gli attentati i cristiani protestarono per le strade della città. Nei tumulti furono linciati due uomini musulmani accusati di essere collegati con i kamikaze. In seguito al linciaggio, 42 cristiani furono arrestati da un tribunale antiterrorismo di Lahore, ma sono stati riconosciuti innocenti e rilasciati dopo cinque anni, il 29 gennaio 2020.
(PA) (Agenzia Fides 23/12/2020)


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