AMERICA/HONDURAS - I Vescovi: “Come possiamo veramente proclamare che il Signore è Dio con noi, l’Emmanuele, dopo questi mesi di dolore?”

mercoledì, 23 dicembre 2020 coronavirus   catastrofi naturali   situazione sociale   natale   conferenze episcopali  

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I Vescovi: “Come possiamo veramente proclamare che il Signore è Dio con noi, l’Emmanuele, dopo questi mesi di dolore?”

Tegucigalpa (Agenzia Fides) – Il popolo dell’Honduras, come San Giuseppe, "prova come lui smarrimento, ma come ci ha ricordato Papa Francesco nella sua recente Lettera Apostolica Patris Corde, Giuseppe ‘sa’ che Dio è buono con tutti e che la sua tenerezza raggiunge tutti, per questo ‘crede contro ogni speranza’ che questa bontà di Dio si realizza attraverso le nostre debolezze e impara ad accettare la sua debolezza con intensa tenerezza": con queste parole la Conferenza Episcopale dell’Honduras si rivolge al popolo sofferente del paese centroamericano.
"Come si adempie oggi la promessa del Signore? Come possiamo veramente proclamare che il Signore è Dio con noi, Emmanuele? Dopo questi mesi di dolore generato da due uragani tropicali, con l'aumento dei contagi e con la difficoltà di ricostruire tutto?" domandano i Vescovi nel loro messaggio.
Ecco perché guardiamo l'esempio di San Giuseppe, si legge nel testo. "Il ricordo di San Giuseppe - l'uomo che passa inosservato, l'uomo dalla presenza quotidiana, discreta e nascosta, l'uomo della ‘seconda fila’ - fa venire in mente, con gratitudine, tante persone, donne e uomini, che, con il loro servizio hanno reso e rendono visibile che di fronte alla malattia e alla forza della natura non siamo soli, che la loro tenerezza e la loro cura riflettono quelle di Dio".
"Quello che abbiamo vissuto in questi mesi di pandemia – proseguono -, ha messo in luce, ancora una volta, la fragilità delle nostre strutture sanitarie, che sono lontane dal rispondere al progetto del Dio della vita e che rivelano dolorose e profonde disuguaglianze. Il Dio con noi esorta tutti noi ad affrontare queste carenze in modo da stare con Lui con l'impegno; non solo per facilitare l'accesso ai vaccini per tutti, ma per promuovere un cambiamento profondo e permanente nella salute pubblica”.
I Vescovi rilevano poi che la disuguaglianza si manifesta anche nell’ambito educativo, “che non solo non adempie alla sua funzione di aprire orizzonti a tutti per raggiungere e superare le disuguaglianze, ma le accresce”. La difficoltà di garantire l’insegnamento scolastico in presenza, che dovrebbe continuare, “rende ancora più evidenti le differenze nell'accesso alle risorse essenziali per insegnanti e studenti”.
Il messaggio si conclude con alcune raccomandazioni ai fedeli perché rispettino le disposizioni sanitarie sulla prevenzione del Covid, per non essere occasione di contagio e favorire responsabilmente l'impegno di ciascuno per il bene di tutti. “Dio è con noi in ogni casa e in ogni famiglia. Preghiamo in famiglia, come abbiamo fatto a Pasqua. Chiediamo ai parroci di facilitare questa partecipazione, insieme alla preghiera in ogni famiglia, accompagnando e guidando i fedeli affinché nessuno si senta in colpa per non aver celebrato, come ogni anno, la notte di Natale. Nonostante il suo stupore, San Giuseppe portò a casa sua moglie. In mezzo al nostro smarrimento, portiamo ciascuno Maria nel cuore. Come lei, diciamo ‘che si faccia in me secondo la tua Parola’.”
(CE) (Agenzia Fides 23/12/2020)


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