AMERICA/PORTO RICO - Elezioni: i Vescovi elogiano lo spirito civico dei portoricani, le autorità ascoltino la richiesta di cambiare

lunedì, 7 dicembre 2020 elezioni   situazione sociale   politica   conferenze episcopali  

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Elezioni: i Vescovi elogiano lo spirito civico dei portoricani, le autorità ascoltino la richiesta di cambiare

San Juan (Agenzia Fides) - Mentre il 3 novembre gli occhi del mondo erano puntati sulle elezioni negli Stati Uniti, anche gli abitanti di Porto Rico - uno "stato associato" al paese nordamericano – si sono recati alle urne quello stesso giorno per eleggere il governatore per i prossimi quattro anni, sindaci e legislatori. Nel Paese caraibico diverse forze politiche hanno denunciato una presunta frode a causa delle irregolarità avvenute in sede di conteggio dei voti.
Dopo un mese dalle elezioni, il presidente della Commissione elettorale statale (CEE), Francisco Rosado, ha accusato il Partito democratico popolare (PPD) e il Movimento dei cittadini della vittoria (MVC) per il ritardo nel conteggio del voto anticipato, che ha causato la situazione attuale per cui ad oggi non si può certificare un vincitore ufficiale.
Secondo il risultato preliminare della Commissione elettorale statale (CEE) di Porto Rico, il candidato ufficiale Pedro Pierluisi, del conservatore Partido Nuevo Progresista (PNP), ha vinto il governatorato in una corsa serrata dopo aver ottenuto il 32,9% dei voti sull’avversario Carlos Delgado, del Partito Democratico Popolare (PPD, centro-destra), che ha ottenuto il 31,5% dei consensi. La differenza tra i due era inferiore a 17.000 voti.
Al riguardo, la Conferenza Episcopale del Porto Rico, ha inviato a Fides un "Messaggio alla conclusione delle elezioni", in cui ringrazia la popolazione per la partecipazione pacifica e con grande spirito civico, ma allo stesso tempo denuncia la mancanza di disponibilità delle autorità a vedere la richiesta di cambiamento espressa dalla popolazione con i risultati.
"Prima di tutto, ringraziamo Dio e lo spirito di civiltà del nostro popolo Portoricano perché, anche quando ci sono stati cambiamenti drammatici in alcuni risultati elettorali, non abbiamo avuto incidenti violenti o disordini sociali durante le elezioni" inizia il testo. "Riaffermiamo, tuttavia, che i problemi persistono e la mancanza di consenso nelle procedure che la nuova legge elettorale ha consentito, hanno prodotto disfunzioni negli organi che regolano le elezioni" denunciano i Vescovi.
"Siamo tutti concordi che il nostro popolo ha espresso la volontà di cambiare stili e proposte. C'è un crescente rifiuto dell'egemonia di un partito, nuove forze politiche irrompono sulla scena pubblica, c'è un grande disgusto per gli atti di corruzione di alcuni e diventa chiaro che non ci sarà un governo efficace senza avviare un processo di dialogo sincero, permanente e ampio" si legge ancora nel testo della CEP.
Secondo la prospettiva cristiana, i Vescovi chiedono “soluzioni radicali alle pratiche attuali che generano disuguaglianza economica e sociale nel nostro paese, il ripudio del colonialismo, il flagello della corruzione, un governo basato sulla dipendenza, le pratiche del clientelismo, una grave carenza nella vigilanza all'interno delle agenzie; tutto ciò alla fine lascia ulteriormente impoveriti i nostri cittadini, soprattutto i più deboli, i pensionati e i disoccupati."
Alla fine, dopo aver chiamato all'impegno le nuove autorità elette, i Vescovi auspicano: "Possa la nascita del Dio Bambino a Natale riempirci di luce e saggezza per affrontare le grandi sfide e gli impegni che la storia ci porta, personalmente e collettivamente." Il testo è firmato da tutti i Vescovi della CEP con la data del 3 dicembre, anche se è stato pubblicato nei giorni seguenti.
(CE) (Agenzia Fides 7/12/2020)


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