AFRICA/UGANDA - Il dramma delle violenze di genere nei campi profughi al tempo del Covid-19

sabato, 5 dicembre 2020 donne   violenza   rifugiati  

Kampala (Agenzia Fides) – “Guardando alla situazione in Sud Sudan, dove conflitti e violenze sono all'ordine del giorno, non c'è dubbio che i rifugiati fuggiti dal loro Paese che vivono nei campi sono traumatizzati e bisognosi di sostegno psicosociale. Offrire il supporto psicosociale a livello familiare, serve molto ad affrontare i casi di violenza di genere”, spiega Juan Jackyn, del collettivo di artisti sud sudanesi impegnati nel sociale Anataban, che lavora a fianco dei rifugiati sud sudanesi in Uganda.
Jacklyn sottolinea che la maggior parte dei casi di GBV, specialmente durante questi periodi di Covid 19, derivano da frustrazioni dovute alla perdita di opportunità di lavoro e di altre fonti di sostentamento. Le famiglie sono in difficoltà e le frustrazioni di solito sfociano in violenza contro i coniugi o i figli.
L’attivista spiega che molte famiglie hanno difficoltà a provvedere ai bisogni primari come il cibo. Ciò ha portato a scenari in cui i genitori hanno dovuto dare via i propri figli perché non sono riusciti a provvedere adeguatamente a loro per il cibo e l’istruzione.
Per questo nell'affrontare la questione della violenza di genere, il sostegno psicosociale deve raggiungere tutti i membri della famiglia, compresi i bambini, le donne e gli uomini.
Jacklyn esorta i membri della comunità a denunciare all'autorità i casi di donne maltrattate dal marito: "Se vedi il tuo vicino che maltratta la moglie, non esitare a farlo sapere ai leader della comunità. È importante che una situazione che non può essere risolta a livello familiare sia gestita dai leader della comunità” conclude.
L’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (UNHCR) ha lanciato l’allarme sull’aumento delle violenze di genere nei campi di rifugiati in tutto il mondo durante i confinamenti imposti per contenere la pandemia.
L’Uganda accoglie 800.000 dei 4,3 milioni di rifugiati e sfollati interni sud sudanesi costretti alla fuga a causa della guerra civile esplosa nel dicembre del 2013. (L.M.) (Agenzia Fides 5/12/2020)


Condividi: