ASIA/BANGLADESH - Il nuovo Arcivescovo di Dacca: priorità alla famiglia, "centrale elettrica" di Vangelo

giovedì, 26 novembre 2020 chiese locali   famiglia   pastorale   evangelizzazione   laici  

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L'Arcivescovo D'Cruze, nella foto a destra, visita una comunità

Dhaka (Agenzia Fides) - Sarà la famiglia la priorità pastorale dell'Arcidiocesi di Dacca: la famiglia come soggetto dell'evangelizzazione e come destinataria di ogni attenzione spirituale e materiale, in quanto dalla famiglia passa l'apostolato nella società. E' quanto spiega, in un colloquio con l'Agenzia Fides, Mons. Bejoy Nicephorus D'Cruze, OMI, nominato il 30 settembre scorso Arcivescovo di Dacca, che domani, 27 novembre, in una solenne Eucarestia, prende ufficialmente possesso della sede episcopale nella capitale bangladese.
In vista del suo insediamento, l'Arcivescovo D'Cruze illustra all'Agenzia Fides le prospettive pastorali: “Nel piano pastorale intendiamo dare la priorità alla famiglia. Ogni famiglia cristiana è come una centrale elettrica: lì scocca la scintilla del Vangelo. I bambini imparano da lì. Un domani i bambini, cresciuti in un ambiente dove c'è la fede cristiana, saranno del leader nella Chiesa e nella società. Occorre dare adeguata attenzione alla famiglia cristiana in modo che possa essere testimone di Cristo, protagonista della missione della Chiesa".
Con la famiglia si apre il capitolo relativo al laicato: l'Arcivescovo nota che "i laici possono raggiungere altre persone più facilmente rispetto ai religiosi, perché i religiosi vivono e operano in comunità, mentre i laici vivono immersi nelle strutture del mondo. Quindi i laici hanno un'ampia opportunità di essere testimoni di Cristo. I laici sono chiamati a predicare e testimoniare il Vangelo di Cristo nella loro vita quotidiana, con le persone che incontrano. Siamo tutti missionari. Ogni battezzato ha anche la responsabilità di annunciare il messaggio dell'amore di Cristo". L'Arcivescovo D'Cruze riferisce di aver preso visione del piano pastorale decennale approvato nel 2018 nell'arcidiocesi di Dhaka, notando che "tutta la comunità cattolica, sacerdoti, religiosi e laici, si impegnerà a realizzare il piano".
Ricordando il Cardinale Patrick D'Rozario, suo predecessore come Arcivescovo di Dhaka, Mons. Bejoy afferma: "Il Cardinale Patrick D'Rozario ha avuto un rapporto di stima e fratellanza con i laici: ha coinvolto profondamente i laici nelle attività pastorali. Seguendo questo esempio, manterrò quello spirito, coinvolgendo e responsabilizzando i laici nelle attività e nell'apostolato della diocesi".
A livello di Conferenza episcopale del Bangladesh, l'Arcivescovo Bejoy è presidente della Commissione episcopale per l'unità dei cristiani e il dialogo interreligioso. Questo spirito ecumenico, osserva, sarà parte integrante della sua azione pastorale: “L'attività e le relazioni ecumeniche e di dialogo interreligioso sono ben avviate a Dhaka; cercheremo di farle penetrare in modo più capillare, a livello parrocchiale. Nel nostro tempo e nel nostro contesto, il dialogo interreligioso è uno strumento potente per stabilire rapporti di fraternità con persone di altre fedi. Come cattolici, avvertiamo la responsabilità di promuovere unità con altre denominazioni cristiane e di sviluppare buone relazioni con le comunità musulmane”, spiega.
Un'altra questione cui l'Arcivescovo intende dare attenzione è quella relativa ai migranti interni: nella città di Dhaka giungono persone da tutto il paese per studio o per lavoro, o anche per il fenomeno dell'urbanizzazione: "In questa megalopoli, i migranti interni hanno bisogno di cure materiali e spirituali. Sono spesso poveri e vulnerabili, sono le 'periferie esistenziali': ci prenderemo cura di loro", assicura, citando un altro ministero pastorale cui si darà rilevo, quello con i detenuti, anch'essi spesso dimenticati.
Nel complesso, conclude il neo Arcivescovo, "il mio compito è accompagnare e guidare il cammino di santità del popolo di Dio a Dhaka. Quella alla santità è una chiamata universale. Oggi, molte persone non riescono a partecipare alla Santa Messa a causa di una vita frenetica. La vita di fede e il rapporto con Dio sono le fondamenta".
Il nuovo Arcivescovo di Dhaka, Mons. Bejoy Nicephorus D'Cruze, OMI, è stato nominato da Papa Francesco il 30 settembre. Nato nel 1956 a Tuital, nel sottodistretto di Nawabgonj, che fa parte del territorio di Dhaka, è entrato nella congregazione degli Oblati di Maria Immacolata (OMI) ed stato ordinato sacerdote nel 1987. È stato superiore della delegazione OMI in Bangladesh e professore del seminario maggiore di Dhaka. E' stato ordinato Vescovo per la diocesi di Khulna nel 2005 e poi nominato Vescovo di Sylhet nel 2011.
Secondo dati forniti dalla Chiesa locale, nell'Arcidiocesi di Dhaka, in un territorio che accoglie circa 24 milioni di abitanti in larga maggioranza musulmani, vi sono 75mila cattolici, suddivisi in 19 parrocchie e 13 stazioni missionarie, servite da 117 sacerdoti (tra diocesani e religiosi), 341 suore di divere congregazioni, 115 tra laici missionari e catechisti. Tra le opere sociali promosse direttamente dalla Chiesa cattolica a Dhaka, vi sono 7 tra cliniche e dispensari medici, 7 case per anziani e disabili, 10 ostelli per giovani o bambini, 3 orfanotrofi.
(FC-PA) (Agenzia Fides 26/11/2020)

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L'Arcivescovo D'Cruze con un gruppo di bambini

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