AFRICA/MALAWI - “Stop alla violenza contro donne e ragazze” dice il Vescovo di Mangochi, che chiede leggi più severe

sabato, 21 novembre 2020 donne   violenza   vescovi  

Lilongwe (Agenzia Fides) – "È triste sentire ogni giorno su radio, giornali e televisioni, notizie di violenza di genere e di stupri. Come Chiesa siamo desolati, ed è per questo che chiediamo ai giornalisti di aiutarci a trovare risposte a questo problema", ha detto Sua Ecc. Mons. Montfort Stima, Vescovo di Mangochi e Presidente del Communication Research and Social Welfare della Conferenza episcopale del Malawi (ECM), durante l'apertura del seminario "Salute mentale" per i giornalisti cattolici presso il Bishop Nervi Center di Lilongwe. Mons. Stima ha rivolto un appello al governo perché inasprisca le pene di chi viola donne e ragazze: "La mia richiesta al governo è che dovrebbe emendare le leggi in modo che a nessuno venga in mente di stuprare le nostre donne e ragazze", ha fatto appello il Presule.
Il Vescovo di Mangochi ha aggiunto che bisogna anche affrontare il problema da un punto di vista culturale. "Dobbiamo esaminare la nostra pratica culturale; ad esempio durante le cerimonie nuziali le persone sono solite cantare una canzone 'kapilire komwe unka iweko'. Quella canzone afferma che gli uomini hanno il potere di nuocere alla loro moglie e questo contribuisce molto a far sembrare le ragazze e le donne inferiori agli uomini", ha spiegato Mons. Stima. Il Vescovo ha esortato i giornalisti a contribuire a cambiare la mentalità maschile sulle donne, e ad aiutare donne e ragazze vittime di stupro a denunciare alla polizia.
Secondo le Nazioni Unite, circa il 38% delle donne del Malawi di età compresa tra i 15 ei 49 anni ha subito violenza sessuale almeno una volta nella vita. Il 3 novembre centinaia di malawiane e malawiani sono scesi in piazza per chiedere pene più severe per i reati di violenza di genere. I manifestanti hanno presentato una petizione alle autorità cittadine di Lilongwe, Blantyre e Mzuzu, chiedendo al governo di istituire un registro dei criminali sessuali, rifugi per donne, tribunali speciali per crimini sessuali e revisione dell'educazione sessuale nelle scuole. (L.M.) (Agenzia Fides 21/11/2020)


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