AMERICA/URUGUAY - Tempo di speranza, tempo di preoccupazione, ma “è sempre tempo di Dio”

martedì, 10 novembre 2020 coronavirus   situazione sociale   sanità   scuola   lavoro   conferenze episcopali   devozione mariana  

Florida (Agenzia Fides) – I Vescovi della Conferenza episcopale dell'Uruguay (CEU) si sono incontrati dal 3 al 7 novembre a Florida. Nel comunicato pubblicato al termine dei lavori, pervenuto a Fides, informano che hanno iniziato con una giornata di ritiro e di riflessione, quindi hanno condiviso la realtà pastorale di ciascuna diocesi, in questo momento speciale. I Vescovi hanno quindi incontrato il Nunzio Apostolico, Mons. Martin Krebs; l'Equipe incaricata di preparare il corso su "Tutela dei minori e prevenzione degli abusi sessuali", che sarà rivolto a tutti coloro che nelle parrocchie, istituzioni o attività della Chiesa lavorano con minori o persone vulnerabili; la nuova équipe di Radio Maria. Il Segretario esecutivo della Cáritas e il Segretario del Dipartimento di Pastorale Sociale della CEU hanno informato delle iniziative per rafforzare il coordinamento e la collaborazione con la Pastorale Sociale delle Diocesi. I Vescovi hanno poi deciso di rinviare il V Congresso Eucaristico Nazionale, visto il prolungarsi dell'attuale situazione pandemica.
Infine hanno preparato il messaggio "Guardare con Dio questo momento", in cui offrono il loro sguardo di Pastori sulla realtà generata dalla pandemia. Il messaggio è stato diffuso domenica 8 novembre, Solennità della Vergine dei Trentatré, Patrona del Paese, quando riuniti nel suo Santuario, in comunione con tutte le comunità ecclesiali della nazione, i Vescovi hanno rivolto la Supplica alla Madre celeste per la fine della pandemia (vedi Fides 7/11/2020).
Il messaggio diffuso dal Santuario mariano, è articolato in tre punti: “E’ tempo di speranza”, “E’ tempo di preoccupazione”, “E’, sempre, tempo di Dio”. “In questo tempo di pandemia – iniziano i Vescovi -, che ha lasciato senza effetto o in sospeso tanti progetti personali e collettivi, le cui conseguenze finali ancora non possiamo prevedere, rendiamo innanzitutto grazie a Dio per tutto il bene che ha fatto nascere nel cuore degli uomini e delle donne. della nostra terra. In tutto questo troviamo motivi di speranza”. Citano quindi le diverse attività di solidarietà e di aiuto che sono nate, l’attenzione agli anziani, le nuove forme di telelavoro, l’impegno delle parrocchie a mantenere i contatti con i fedeli attraverso le reti sociali, lo sforzo dei centri di educazione cattolica per non lasciare gli alunni senza istruzione, i servizi della Chiesa e dello stato per i senzatetto e i migranti…
Tra i motivi che destano timore, i Vescovi sottolineano che “la salute continua a essere una grande preoccupazione” non solo per quanto riguarda il Covid-19 ma anche per chi ha bisogno di assistenza ordinaria e in particolare per le persone sole. Quindi “le prospettive incerte dell’economia e dei relativi posti di lavoro”, come la situazione dei lavoratori informali, disoccupati e senza assicurazione sanitaria. Preoccupa anche la mancanza di contatti con i familiari e gli amici, le tensioni che sono cresciute all’interno delle famiglie costrette all’isolamento. “Al di là degli encomiabili sforzi per mantenere l'insegnamento attraverso le piattaforme digitali e lo sforzo per recuperare il tempo dalle lezioni in presenza – proseguono -, molti genitori e persino gli stessi studenti si chiedono cosa significherà questo anno scolastico nella loro vita”.
L’ultima parte del messaggio evidenzia che “è sempre tempo di Dio”. Se questi sono i tempi che ci è dato vivere, è tempo di considerare cosa dà senso alla nostra vita, di cercare le risposte alle domande più profonde, “questa risposta i cristiani la trovano in Gesù Cristo risorto”. Infatti, scrivono i Vescovi, “C'è ‘un tempo per tutto’, ma è sempre il tempo di Dio; un momento in cui ci manifesta il suo amore e la sua presenza in modi diversi. È sempre il momento in cui è possibile amare. C'è sempre un gesto, un servizio, un atto d'amore che possiamo fare per gli altri”.
Infine, facendosi interpreti dei dubbi e delle ansie di molti, esortano: “La pandemia continua a sollevare interrogativi sull'amore provvidente di Dio che permette a queste dolorose realtà di colpire il mondo. Cosa vuole dirci Dio in questa situazione? In cerca di risposte, in tutta la Parola di Dio e nella storia della Chiesa vediamo che queste calamità sono sempre state ricevute come una chiamata alla conversione, a mettere da parte il peccato e a rivolgersi a Dio. Anche oggi i Vescovi dell'Uruguay vogliono rinnovare la loro fiducia in Gesù Cristo, Signore della storia, Salvatore del mondo”. (SL) (Agenzia Fides 10/11/2020)


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