ASIA/PAKISTAN - L'Alta Corte del Sindh: quello della cattolica Arzoo è "matrimonio precoce"

lunedì, 9 novembre 2020 matrimonio   bambini   minoranze religiose   libertà religiosa   diritti umani   società civile  

Karachi (Agenzia Fides) - “Secondo il rapporto della Commissione medica costituita il 5 novembre, la ragazza cattolica Arzoo Raja è di età compresa tra i 14 e i 15 anni; i giudici hanno verificato i suoi dati sul suo certificato di nascita, rilasciato da National Database and Registration Autorità (NADRA) del Pakistan e dal certificato scolastico, confermando la ragazza come minorenne. L'Alta Corte del Sindh ha ordinato che la ragazza debba soggiornare in una Casa di accoglienza del governo per altre due settimane, fino alla prossima udienza di lunedì 23 novembre”: lo dichiara all'Agenzia Fides l'avvocato Muhammad Jibran Nasir, avvocato dei genitori di Arzoo Raja, dopo l'udienza tenutasi oggi, 9 novembre, a Karachi, sul caso della ragazza cattolica rapita, convertita e sposata a forza con un uomo musulmano (vedi Fides 22/10, 24/10, 3/11/2020). In un passo favorevole alla famiglia della ragazza, la Corte ha dunque riconosciuto ufficialmente che si tratta di un caso di "matrimonio precoce", vietato dalla legge.
L'avvocato Muhammad Jibran Nasir ha inoltre affermato: “In questa fase è stata affrontata la questione del matrimonio infantile. Il Sindh Marriage Act 2013 proibisce il matrimonio di bambini di età inferiore ai 18 anni e prevede una punizione per le persone coinvolte in un matrimonio infantile, inclusa la persona che organizza il matrimonio e il tutore del bambino”. L'avvocato Nasir aggiunge: “I giudici hanno anche ordinato alle forze di polizia investigativa di aggiungere all'inchiesta le persone coinvolte in questo matrimonio precoce, in particolare quanti hanno prodotto documenti falsi per dichiarare come 18enne una ragazza minorenne e quanti hanno organizzato ed eseguito concretamente il matrimonio”.
L'avvocato informa: “La Corte lo ha definito un matrimonio precoce, confermando che la ragazza dovrà restare in una casa di accoglienza in quanto, per ora, la ragazza si è rifiutata di andare con i suoi genitori e ha chiesto di andare con il suo presunto marito Ali Azhar, il suo rapitore". Secondo il legale, "la ragazza è ancora traumatizzata, il modo in cui è stata rapita, costretta a sposarsi e abusata dice che Arzoo ha subito violenti traumi fisici e psicologici e ha bisogno di tempo per riprendersi”.
Ghazala Shafiq, attivista cristiana per i diritti umani, parlando a Fides, ha dichiarato: “A nome della Chiesa, della società civile e della comunità cristiana, siamo grati al Governo del Sindh e alla Corte per aver avviato questo caso e aver ascoltato il grido di dolore dei genitori della minorenne cattolica rapita. L'ordine di prendere in custodia la ragazza rapita entro tre giorni, e l'ordine di costituire rapidamente una commissione medica e di condurre i test necessari per definire l'età corretta, testimoniano il sostegno del Governo e della Corte”.
Intanto gruppi e movimenti cristiani e della società civile continuano a tenere manifestazioni pacifiche e proteste per rendere giustizia ad Arzoo e a tutte le ragazze che appartengono alle minoranze religiose rapite e costrette alla conversione e al matrimonio con i loro rapitori. Il fenomeno, secondo i dati delle Ong, coinvolge almeno mille ragazze cristiane e indù ogni anno.
(AG-PA) (Agenzia Fides 9/11/2020)


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