AFRICA/ZIMBABWE - Tensioni sociali, scioperi, corruzione e rischi di emergenza alimentare

sabato, 24 ottobre 2020 corruzione   società   povertà   sicurezza alimentare  

Harare (Agenzia Fides) - “La situazione del nostro Paese desta molte preoccupazioni, ci sono continue violazioni dei diritti e la povertà estrema sta interessando sempre più parti di popolazione, si calcola che entro la fine dell’anno 8 milioni di miei concittadini (su un totale di circa 15 milioni, ndr) saranno in emergenza alimentare”. È allarmato Kenneth Mtata, Pastore luterano e Segretario Generale dello Zimbabwe Council of Churches. A quasi tre anni dalla cacciata dal potere di Robert Mugabe, alla guida dello Zimbabwe per poco meno di 38 anni, e due anni dopo le elezioni che avrebbero dovuto sancire il definitivo passaggio dalla lunga dittatura a una democrazia foriera di benessere e diritti, l’ex Rhodesia vive un periodo alquanto difficile a livello sociale. Afferma Kenneth Mtata nel colloquio con l’Agenzia Fides: “Le scuole sono state riaperte ma gli insegnanti sono in sciopero, protestano contro i salari troppo bassi e chiedono di essere pagati in dollari americani. Ma il governo non se lo può permettere. C’è un grave problema anche nella sanità: medici e infermieri sono in sciopero ormai da 7 mesi e la situazione, anche per il Covid, è molto critica. La popolazione è stanca per i livelli di corruzione sempre altissimi e scende in piazza. Ma ci sono stati molti arresti da parte della polizia di manifestanti, giornalisti che denunciavano il malaffare mentre siamo ancora preoccupati per le persone rapite e scomparse perché non si hanno notizie.”
Le Chiese cristiane, sotto l’egida dello Zimbabwe Council of Churches, sono molto attive nell’azione pastorale, in quella sociale e giocano un ruolo di primo piano anche sul fronte politico. Conclude il Pastore: “Abbiamo chiesto la promozione di un consenso nazionale, un dialogo aperto che crei le condizioni di un progresso reale. ma il governo finora non ci ha risposto. Ad agosto, la Conferenza Episcopale Cattolica ha scritto una lettera all’esecutivo, sollecitando interventi sui tanti problemi che lo Zimbabwe attraversa: crisi economica, l’inflazione a livelli drammatici, povertà, violazione dei diritti e corruzione. Il governo ha risposto in modo piuttosto duro. Le Chiese restano comunque unite nel richiamare il governo e chiedere politiche di unità e consenso nazionali”.
(LA) (Agenzia Fides 24/10/2020)


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