ASIA/ PAKISTAN - Ragazza 13enne cattolica rapita e convertita all'islam: si chiede un'azione decisa del governo

mercoledì, 21 ottobre 2020 rapimenti   islam   matrimonio   violenza   minori   minoranze religiose   società civile  

Fatima Arzoo il giorno della sua prima comunione

Karachi (Agenzia Fides) - Arzoo Raja, 13enne cattolica di Karachi, è stata rapita, convertita con la forza all'islam e poi costretta alle nozze con un uomo musulmano di 44 anni, di nome Ali Azhar, che l'ha sequestrata la mattina del 13 ottobre. Come confermato all'Agenzia Fides, è l'ultimo di una serie di casi che sconvolgono e preoccupano la comunità cattolica in Pakistan. Nasir Raza, attivista per i diritti umani che assiste la famiglia cattolica di Raja in questo delicato frangente, parlando all'Agenzia Fides dichiara: “È l'ennesimo caso, una storia che si ripete: il 13 ottobre la ragazza è stata rapita, e lo stesso giorno convertita con la forza all'Islam e costretta alle nozze islamiche impunemente. Arzoo stava giocando in casa, è uscita per andare in un negozio, poi non è più tornata. Dopo la sua scomparsa, la famiglia ha sporto denuncia alla polizia (First Information Report) contro ignoti intorno alle 17 del 13 ottobre”.
Nasir Raza spiega: "Arzoo è una studentessa di 7a classe e, come attesta il regolare certificato di nascita della National Database and Registration Authority (NADRA), è nata il 31 luglio 2007”. E aggiunge: “La famiglia della ragazza è sotto shock e molto tesa. Il comportamento inappropriato dei poliziotti alla stazione di polizia è un'altra sfida per la famiglia, in preda a sofferenza e disperazione".
Infatti la polizia ha archiviato il caso in quanto, la sera del 14 ottobre, l'avvocato del rapitore ha visitato la stazione di polizia, presentando i documenti che, a suo dire, darebbero piena legittimità all'operazione: un "Affidavit", firmato da Arzoo, che attesta la sua libera volontà per la sua conversione all'Islam e per il matrimonio; il "certificato di conversione all'Islam" e il certificato di matrimonio. Nulla hanno potuto i genitori, che pure hanno fornito il certificato di nascita della ragazza e si sono richiamati alla legge che vieta il matrimonio sotto i 18 anni di età (mentre secondo il diritto islamico, non lo è).
Anthony Naveed, politico cattolico membro dell'Assemblea provinciale della provincia del Sindh, si sta interessando del caso e ha visitato la famiglia. Parlando a Fides, Naveed ha detto: "Ho offerto alla famiglia l'assistenza legale e ho anche parlato con i funzionari di polizia per l'analisi e la revisione del caso" . Anthony Naveed osserva: "La denuncia presentata ora è debole perché è depositata contro ignoti, ma ora che sono noti altri dettagli, bisogna aggiungere informazioni corrette, e richiamare le leggi sulla protezione dei bambini e sul matrimonio infantile". Secondo i difensori, la firma di Fatima sui documenti presentati dal rapitore le è stata estorta con la forza.
Naveed conclude: “L'aumento dei rapimenti e delle conversioni forzate delle adolescenti cristiane e indù è un fenomeno molto grave. L'aumento di questi casi è preoccupante, pur se dovuto alla mentalità ristretta e malata di pochissime persone nella società pakistana. Nell'attuale contesto dello status sociale e politico, le minoranze religiose sono elementi più deboli e quindi le donne e le ragazze delle minoranze diventano un facile bersaglio dei rapitori e di uomini che operano conversioni forzate”.
Secondo Anjum James Paul, cattolico pakistano, presidente dell'Associazione degli insegnanti delle minoranze religiose del Pakistan, "questi rapimenti sono contro la legge e configurano il reato di pedofilia che tutta la società pakistana, in primis le autorità civili, devono combattere con tutte le forze. Chiediamo un forte e deciso intervento del governo per fermare questo fenomeno criminale a danno delle ragazze, le più vulnerabili della società, e che offre un pessima immagine del Pakistan".
Come rileva l'Ong "Human Rights Commission of Pakistan", in una nota inviata all'Agenzia Fides, ogni anno almeno 1.000 donne cristiane e indù vengano rapite e costrette a convertirsi e sposare il loro aggressore. Molte famiglie non denunciano il reato o ritirano le loro denunce, di fronte alle minacce contro altri membri della famiglia.
(AG-PA) (Agenzia Fides 21/10/2020)

Il documento che attesterebbe la libera volontà di convertirsi all'islam e di contrarre matrimonio

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