ASIA/INDONESIA - ALLARME UMANITARIO PER L’EMERGENZA PROFUGHI AD ACEH: 35.000 PERSONE SENZA CIBO NE’ MEDICINE

lunedì, 7 luglio 2003

Giacarta (Agenzia Fides) – Si intitola “Anywhere but War” il dettagliato rapporto diffuso dal Jesuit Refugees Service (JRS) sulla situazione degli sfollati ad Aceh, la provincia indonesiana nel Nord dell’isola di Sumatra dove da un mese e mezzo l’esercito indonesiano ha lanciato una massiccia offensiva verso i separatisti.
Il rapporto – compilato grazie a operatori del JRS, al contributo di gruppi e Ong locali e a interviste con gli stessi sfollati – descrive la drammatica situazione umanitaria nella provincia, dove oltre 35mila civili sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa degli scontri fra truppe regolari e ribelli. Il testo propone anche una ricostruzione delle radici del conflitto e aiuta a fare luce sul complesso di ragioni politiche, economiche e sociali che si annidano dietro la violenza. Il rapporto sostiene una soluzione pacifica e chiede al governo di Giacarta di consentire operazioni umanitarie nel territorio per non mettere a rischio la vita di migliaia di persone, soprattutto donne, bambini e anziani.
Secondo informazioni contenute nel rapporto, vi sono attualmente in Aceh 8.000 famiglie di rifugiati, per oltre 35mila persone che, sistemate alla meglio in campi profughi improvvisati, mancano di cibo, acqua e medicinali. Molti dei rifugiati soffrono di malattie della pelle, diarrea, problemi respiratori e si teme l’insorgenza di epidemie.
Mentre continuano i saccheggi e si hanno notizie di oltre 500 scuole rase al suolo da gruppi non identificati, non è stato ancora concesso alle organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali il permesso di entrare nell’area, sebbene molti enti, fra i quali la Croce Rossa Internazionale e il Jesuit Refugees Service, abbiano inoltrato domanda al governo di Giacarta.
Il gesuita p.Yusuf Edi Mulyono, direttore del JRS in Indonesia, ha detto all’Agenzia Fides: “Ad Aceh il governo ha imposto la legge marziale e vietato l’accesso alle organizzazioni internazionali. Eppure, dato l’alto numero di sfollati interni, fuggiti dai villaggi per la violenza e in cerca di una sistemazione, si rischia una tragedia umanitaria. I profughi hanno urgente bisogno di assistenza. Chiediamo con forza al governo di Giacarta di lasciarci entrare, mentre continuiamo a tenere desta l'attenzione internazionale e a lavorare in partnership con gruppi assistenziali locali, presenti sul posto”.
Intanto secondo l’organizzazione locale Kontras, in un mese di scontri ad Aceh vi sono 170 civili uccisi. L’esercito ha reso noto di aver ucciso 240 ribelli, di averne catturati 150, mentre circa 200 si sarebbero arresi. Il governo di Giacarta ha dichiarato la legge marziale il 18 maggio e annunciato che l’offensiva militare durerà sei mesi, sebbene i vertici dell’esercito affermino che “il fine delle operazioni non è uccidere ma persuadere i separatisti a cedere le armi e arrendersi”.
(PA) (Agenzia Fides 7/7/2003 lines 40 words 462 )


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