ASIA/FILIPPINE - I Vescovi ai fedeli, provati dalla pandemia: "Non perdiamo la speranza. La crisi può tirare fuori il meglio di noi"

mercoledì, 2 settembre 2020 coronavirus   spiritualità   cristianesimo   fede   corruzione  

Manila (Agenzia Fides) - “L'attuale crisi legata al Covid-19 può tirare fuori il meglio di tutti noi. La paura e la sofferenza, l'ansia e l'incertezza che sperimentiamo oggi sono causate non solo dal nuovo coronavirus, ma anche dal vecchio virus sociale dell'egoismo e della corruzione": è quanto afferma in una lettera circolare indirizzata a tutto il "Popolo di Dio" che vive nelle Filippine, il Vescovo Rex C. Ramirez, alla guida della diocesi di Naval, e Presidente della Commissione episcopale per l'assistenza sanitaria. La missiva, inviata a Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, a tutte le parrocchie e associazioni ecclesiali - e pervenuta all'Agenzia Fides - è stata approvata e co-firmata dal Vescovo Pablo Virgilio S. David, Presidente ad interim della Conferenza episcopale.
“Non possiamo permettere che l'attuale crisi sanitaria incoraggi il peggio in noi filippini. Piuttosto siamo dalla parte di coloro che, comprendendo che la salute non riguarda solo il benessere fisico, spendono i loro migliori sforzi per il miglioramento globale delle nostre comunità, del nostro paese e di noi stessi", afferma il Vescovo Ramirez, notando che "il virus sociale dell'egoismo può danneggiare le persone e l'intera nazione". La lettera, in un periodo segnato da incertezza e precarietà, intende "tenere viva la speranza e chiedere uno sforzo collettivo per affrontare insieme la crisi".
Nella missiva si citano parole pronunciate da Papa Francesco sulla pandemia di Covid-19, e si afferma: "Come un'improvvisa tempesta, la crisi del coronavirus ci ha colti tutti di sorpresa, cambiando bruscamente a livello globale la nostra vita personale, pubblica, familiare e lavorativa". In tale cornice, osserva il testo, i credenti diffondono e promuovono una cultura caratterizzata da rispetto reciproco, responsabilità, pazienza e speranza, e tutti sono invitati alla preghiera che tiene vivo il rapporto con Dio.
Nel segno della responsabilità e dell'impegno per il bene comune, la Chiesa indica a tutti l'esempio dei cosiddetti "eroi", gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al coronavirus, "inclusi quelli che hanno perso la vita nell'anonimato". Celebrando una speciale Giornata a loro dedicata, il 31 agosto scorso, la Conferenza episcopale delle Filippine ha esortato i fedeli a "pregare per quanti rendono il loro servizio con sacrificio durante la crisi della salute pubblica".
A Manila il Vescovo Broderick Pabillo, Amministratore dell'arcidiocesi, ha voluto ringraziare gli "eroi dei nostri giorni" durante una messa celebrata alla parrocchia di San Filippo Neri a Mandaluyong City. D'altro canto ha notato che, accanto a chi dona la vita con dedizione, spirito di sacrificio e altruismo, vi sono persone che “sanno affondando il nostro Paese” tra debiti, corruzione e mancanza di piani concreti contro la pandemia.
Mons. Ruperto Santos, Vescovo di Balanga, ha voluto anche citare i lavoratori filippini all'estero (OFW) che "con il loro lavoro e gli aiuti finanziari sostengono la nostra fragile economia", mostrando "il meglio che c'è nei filippini, come la nostra forte fede in Dio e la nostra resilienza". (SD-PA) (Agenzia Fides 2/9/2020)


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